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La ‘ndrangheta tra intelligenza artificiale e criptovalute: Lombardo e Gratteri al “We Make Future” di Rimini

di Sabrina Salmeri* – La mafia è una montagna di merda!” è la frase di Peppino Impastato che centinaia di persone hanno urlato dalla platea del mainstage, intitolato a Falcone e Borsellino, durante il WMF tenutosi dal 15 al 17 giugno 2023 presso la Fiera di Rimini.

WMF (We Make Future) è il festival internazionale dell’innovazione digitale e sociale, ideato da Cosmano Lombardo, calabrese di Monasterace (RC), il quale, pur avendo creato un’azienda (Search On Media Group S.r.l.) con sede a Bologna, non ha dimenticato le sue radici ed ha inserito temi molti impegnativi all’interno di un contesto in cui potrebbero apparire poco pertinenti: inclusione, tutela dell’ambiente e cultura della legalità salgono sul palco insieme ai temi legati all’innovazione, al marketing e all’intelligenza artificiale.

Nel corso dell’evento sono intervenuti il dott. Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, secondo il quale la ‘ndrangheta è un network criminale enorme, e non si deve fare l’errore di limitare questo fenomeno all’Italia o ad altre realtà nazionali. “L’internalizzazione delle mafie è un dato acquisito e in questo contesto, dove si parla di innovazione, anche l’agire antimafia dev’essere ripensato in maniera più moderna ed è importante fare buon uso delle nuove tecnologie per capire come funziona il fenomeno mafioso.

Il dott. Lombardo ha messo in evidenza i grandi sforzi che le Forze dell’Ordine devono compiere per inseguire le componenti mafiose, che sono sempre alla ricerca di nuovi strumenti di comunicazione per perseguire fini illeciti: “L’intelligenza artificiale applicata al campo delle investigazioni può essere di grande aiuto per ridurre la distanza tra noi e loro nell’utilizzo di strumenti sempre più evoluti. L’innovazione è un qualcosa su cui bisogna investire”. In una manifestazione in cui si discutono temi riguardanti il futuro, il dott. Lombardo si congeda rivolgendo ai giovani presenti in sala queste parole: “La mafia cancella il futuro.”

L’ultimo giorno del Festival ha inoltre visto la partecipazione del Procuratore di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri, il Vice Direttore della DIA, dott. Nicola Altiero e il prof. Antonio Nicaso, saggista ed esperto di ‘ndrangheta.

Il dott. Gratteri ha affermato che le mafie stanno “assoldando” i criminali informatici per costruire nuovi strumenti di comunicazioni “sicuri”, non tracciabili dalle Forze di Polizia. Nonostante la Polizia Giudiziaria italiana sia considerata tra le migliori al mondo, non dispone di risorse sufficienti per contrastare una organizzazione criminale che investe ingenti capitali nel settore tecnologico. Il Procuratore ha espresso grande preoccupazione riguardo gli asset a disposizione della giustizia anche in termini di risorse umane: “Non bisogna assumere soltanto carabinieri, poliziotti e finanzieri, ma bisogna assumere ingegneri informatici e hacker per andare sul terreno delle mafie, sempre più internazionali, che comunicano tra di loro con sistemi sempre più sofisticati.

Il prof. Nicaso ha evidenziato che le mafie stanno andando verso una sempre maggiore digitalizzazione: si dotano della criptofonia per comunicare e stanno esplorando il mercato digitale e le opportunità offerte dalle criptovalute. “Questo nuovo mondo quindi richiede nuovi saperi e nuove tecniche investigative” aggiunge il prof. Nicaso. Ad avviso del dott. Altiero anche la Direzione Distrettuale Antimafia – creata dal Giudice Giovanni Falcone 31 anni fa – avverte l’esigenza di spostare il livello di scontro sul piano dell’informatizzazione e della tecnologia, atteso che “Crittografia, VPN e criptovalute sono gli strumenti usati dalle organizzazioni criminali”.

Il quadro offerto dai protagonisti di questi interventi è molto preoccupante: le nuove tecnologie hanno un posto fondamentale nelle nostre vite, ma anche nei contesti criminali. “Noi abbiamo bisogno di un sistema giudiziario proporzionato alla realtà criminale. Sono necessarie tante riforme affinché diventi non conveniente delinquere” afferma il dott. Gratteri.

Si avverte pertanto l’esigenza che lo Stato fornisca adeguati mezzi e risorse a chi tutti i giorni è impegnato per garantirci la possibilità di “sentire la bellezza del fresco profumo della libertà”.

*Avvocato

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