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Decoro, Gallipoli adotta stesse misure di Tropea. Il Sindaco: “Le città non sono case appuntamento”

“Ispirandosi probabilmente a quanto già valutato e attuato da anni a Tropea o a Sorrento, anche destinazioni famose come Gallipoli, spesso indicate come icone di un certo modello di indistinto turismo di massa, avviano una riflessione rispetto alle proprie dichiarate visioni di sviluppo e di accoglienza senza limiti, decidendo di adottare misure che sono di regolazione e di controllo tanto dei flussi turistici, quanto della necessaria tutela del decoro urbano, dell’immagine di quella città e, quindi, della qualità della permanenza. Qualcosa, nel modello precedente, evidentemente non ha funzionato.

Non possiamo che essere soddisfatti – dichiara il Sindaco Giovanni Macrì – per quella che, così come riconoscono e spiegano senza mezzi termini media nazionali come Corriere.it e Repubblica.it che fanno espresso riferimento alle ordinanze di Tropea, rappresenta un implicito dietrofront imboccato da diverse località rispetto ad una concezione libertina ed anarchica della fruizione turistica dei territori; una visione del turismo che – scandisce – laddove consentita si è sempre tradotta nel favoreggiamento esclusivo di pessimi comportamenti sociali preferiti da alcuni target di visitatori (giovani e giovanissimi), senza alcun valore aggiunto economico per la rete commerciale e ricettiva ed anzi a danno della generale e diffusa percezione di sicurezza, igiene e serenità della destinazione nel suo complesso.

Anche a costo di annoiare forse quanti ci leggono e seguono – precisa il Primo Cittadino – siamo e ritorniamo alla stessa chiave di lettura che ci stiamo sforzando non solo di applicare nella difesa e nella promozione del Principato, ma che stiamo anche cercando di riempire di contenuti costanti attraverso la comunicazione istituzionale delle diverse azioni messe in campo dall’Amministrazione Comunale nella stessa direzione.

Le città non possono essere considerate come case di appuntamento in cui consumare e andarsene. Le destinazioni turistiche vanno difese. I patrimoni identitari e distintivi vanno tutelati. Il decoro urbano e l’immagine vanno preservati e promossi. La serenità e la sicurezza dei residenti e dei cittadini va considerata una priorità ineludibile, non un punto di dettaglio rispetto a flussi incontrollati. In due parole, la bellezza va necessariamente governata, sennò non produce economia, ma disagi, emergenze, caos e fallimenti. I flussi turistici e la permanenza nelle città vanno disciplinati e regolati e – aggiunge – le violazioni vanno multate e represse. Senza se e senza ma.

Tutto ciò richiede, da parte dell’istituzione pubblica, visione chiara degli obiettivi e dei target turistici da raggiungere, degli strumenti da mettere in campo e degli ostacoli da superare con determinazione e decisionismo, sapendo di dover fare i conti con ostruzionismi culturali, con incrostazioni sociali consolidate e spesso con interessi particolari anche economici contrapposti all’interesse generale che dovrebbe essere quello dello sviluppo eco-sostenibile di una destinazione ecologica e turistico-esperienziale.

Che su questo binario e verso questo orizzonte – sottolinea il Sindaco – Tropea venga riconosciuta e pacificamente indicata come apripista e come modello di riferimento da insospettabili media nazionali non può che far piacere e confermare che si era e che – conclude Macrì – si continuerà andare nella direzione giusta, che ci auguriamo replicabile su tutti i territori che ambiscono a voltare pagina ed a fare di tutti i turismi proponibili, un’industria locale ed una concreta leva di crescita occupazione e benessere per tutti”.

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