Un’equazione matematica prevede come sarà il recupero dopo il risveglio dal coma con un’accuratezza dell’85%: lo dimostra uno studio coordinato dall’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Cnr di Messina e dall’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica del Cnr di Roma, realizzato grazie ai dati raccolti dall’Istituto S’Anna di Crotone e altri centri clinici nazionali.
I risultati, pubblicati su Scientific Reports, potrebbero aprire la strada a un nuovo sistema che aiuti i medici a individuare i trattamenti più efficaci per ogni paziente.
Nello studio sono stati presi in esame i dati clinici di 156 persone ricoverate in strutture di riabilitazione intensiva per una grave cerebrolesione acquisita, cioè un danno cerebrale esteso (per lo più di origine traumatica o vascolare) tale da determinare una condizione di coma che può durare per brevi o lunghi periodi di tempo.
Per questi casi, “pur essendovi alcuni parametri clinici internazionalmente accettati che indicano quale potrà essere la probabilità di recupero della coscienza, non è possibile ad oggi conoscere con esattezza quale sarà il decorso clinico per ogni paziente”, spiega Francesca Lucia Lucca, medico primario dell’Unità di risveglio dell’Istituto S’Anna di Crotone.
Attraverso l’analisi delle condizioni cliniche dei 156 pazienti lungo tutta la durata del ricovero, i ricercatori sono riusciti a modellizzarne l’evoluzione tramite una equazione matematica: “Per la prima volta sono state caratterizzate dal punto di vista matematico le traiettorie di evoluzione dello stato di coscienza dei pazienti, arrivando a predire il recupero delle funzioni cerebrali dei pazienti o, nei casi peggiori, il grado di disabilità”, afferma Simona Panunzi, ricercatrice del Cnr-Iasi.
“Avendo a disposizione una maggiore quantità di dati registrati lungo tutto il decorso clinico dei pazienti ricoverati nei centri di neuroriabilitazione – conclude Antonio Cerasa del Cnr-Irib – potremmo a breve fornire un sistema computazionale utile per supportare il personale medico, con informazioni continuamente aggiornate su come i trattamenti in atto possono deviare le traiettorie degli esiti clinici”.