“Secondo Martin Heidegger, in Essere e Tempo, ‘l’infondatezza della chiacchiera non è un impedimento per la sua diffusione pubblica, bensì un fattore che la favorisce’.
Le Istituzioni e i nostri politici ‘chiacchierano’ senza avere un’idea compiuta di città nel cui solco definire un programma o, ancora peggio, diffondono false informazioni mentendo alla città. E spargendo queste menzogne, come quella che Piazza de Nava non sarebbe stata demolita, tentano di stabilire nuove “verità” che sostituiscano le precedenti.
La storia degli alberi tagliati a piazza De Nava è emblematica. Soprintendenza e Comune, artefici dello scempio, fanno chiacchiere infondate piuttosto che spiegare alla città la ratio dell’intervento deturpante: e queste chiacchiere senza senso si diffondono nonostante la loro falsità e si rischia che la superficiale attenzione al tema contribuisca a dare loro maggiore forza.
Che con l’uso della bruta forza delle “carte a posto”, citate dal Soprintendente Sudano per giustificare l’ingiustificabile e rilanciate dal Sindaco f.f. Brunetti, si sia demolita una storica piazza è un fatto, subito come vulnus etico ed estetico. È però inaccettabile che questo fatto lo si voglia giustificare con chiacchiere infondate. Le chiacchiere del Gatto e della Volpe non si possono subire: devono dire perché hanno tagliato gli alberi, mentendo su una loro ricollocazione, e che fine hanno fatto quelle statue vegetali rappresentate dai due pitosfori che accudivano il monumento al De Nava.
È una questione di etica politica oltre che di estetica urbanistica: non è tollerabile che il Gatto e la Volpe mentiscano sulla fine delle piante presenti in piazza, che si sarebbero dovute ricollocare in altro sito. Dove sono andati a finire i due pitosfori? La città non vuole chiacchiere ma risposte chiare e inequivoche. La cittadinanza non è fatta solo da utenti plagiabili perché superficiali e distratti bevitori di chiacchiere, come descritti in illo tempore da Martin Heidegger, ma anche da persone attente e competenti che esigono di non essere prese in giro. Posto che purtroppo per gli alberi di via Romeo e Tripepi, che sono stati recisi e non espiantati, non c’è oramai nulla da fare, che il Gatto e la Volpe dicano che fine hanno fatto i pitosfori, che si sarebbero dovuti per legge espiantare e ricollocare”.
E’ quanto si legge in una nota della Fondazione Mediterranea.