Lo avevamo denunciato già nel gennaio scorso, dopo che per mesi il Comune di Villa San Giovanni, con una condotta omissiva, aveva provato ad eludere le norme sulla trasparenza, obbligandoci ad attivare tutte le procedure di tutela previste.
Adesso l’AGID, l’Agenzia governativa per l’Italia Digitale, su segnalazione del Difensore Civico, ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Ente, ai sensi dell’art. 18 bis del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Nonostante l’offerta della nostra disponibilità espressa, senza alcun onere per l’Ente, di affiancare personale dipendente del Comune per elaborare e redigere gli atti richiesti dalle norme, la risposta del Comune ha continuato ad essere sprezzante e offensiva, continuando ad eludere la messa a disposizione di atti legittimamente richiesti e che ha comportato l’immediato ritiro della disponibilità precedentemente espressa, nonché l’attivazione dell’ulteriore procedura prevista.
L’AGID ha, quindi, avviato l’istruttoria come previsto dalla procedura sanzionatoria, dopo avere preventivamente valutato la concretezza della segnalazione al Difensore Civico per l’Italia Digitale ed avrà circa sei mesi per definire la procedura con l’applicazione di una sanzione che potrà anche arrivare ai 100.000 euro, oltre alle sanzioni accessorie e obbligatorie, tra le quali la segnalazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attivazione della procedura prevista dall’art. 120, comma 2, della Costituzione della Repubblica.
Abbiamo dimostrato, ancora una volta, che la nostra battaglia per rivendicare il diritto e dovere di tutti di partecipare alla vita democratica, passa attraverso l’affermazione del dovere dell’applicazione uniforme ed universale del diritto Interno e Comunitario e continuerà nei prossimi giorni dopo avere verificato le molte irregolarità presenti all’Albo Online dell’Ente.
Questa della trasparenza è una battaglia estremamente importante che coinvolge tutti, perché mentre l’Europa apre i propri “scrigni” imponendo di mettere a disposizione di tutti documenti e procedure, di tal ché ciascuno possa effettuare un controllo puntuale sulla Pubblica Amministrazione, non è tollerabile che si alimenti il dubbio che attraverso “il segreto” si provi a mantenere sacche di potere e clientelari.
Negare il diritto a ciascuno di partecipare alla vita amministrativa e politica, anche a coloro che al momento non lo comprendono, significa voler alimentare quel sentimento antipolitico che ad ogni elezione attesta una percentuale sempre maggiore di astensioni e rappresenta la vera antitesi alla democrazia.
Ci piacerebbe che questa battaglia, sino ad oggi isolata, la conducessero anche le altre Istituzioni chew sono espressamente preposte all’applicazione uniforme dell’ordinamento, come anche avere al nostro fianco in questa campagna di civiltà fatta da “stranieri etici”, l’Amministrazione Comunale che detiene gli strumenti immediati per imporre una politica di riavvicinamento dei cittadini ai beni comuni, all’insegna della lealtà e trasparenza, in modo che il diritto di cittadinanza si compia e si eserciti con consapevolezza e rispetto per tutti, a cominciare dai più deboli. E siamo ancora in attesa!