Ammontano a 56 i milioni di euro che il Fondo FSBA dell’Ente Bilaterale Artigianato Ebac ha sbloccato a saldo delle prestazioni di cassa integrazione Covid ai lavoratori dell’artigianato. Di questi oltre un milione e cento mila euro riguardano lavoratori calabresi.
Grazie alla mediazione e all’intervento dei referenti nazionali, i ministeri dell’Economia e del Lavoro hanno siglato i decreti e Banca D’Italia nella giornata di ieri ha provveduto ad effettuare i bonifici al Fondo che nella serata stessa ha provveduto a pagare i dipendenti calabresi.
Il Presidente Paolo D’Errico si dice soddisfatto per una vicenda che si chiude dopo mesi di ritardi burocratici che non consentivano a Fsba, unico Fondo competente per gli ammortizzatori sociali nell’artigianato, il pagamento puntuale delle prestazioni.
Le risorse elargite sull’intero territorio della Calabria sono di oltre un milione e cento mila euro, dei quali 658 mila euro relativi a dicembre 2021, quasi 300 mila euro alle prestazioni di novembre 2021, mentre la differenza è stata utilizzata per saldare i mesi precedenti al 2021 che per errori, mancate integrazioni, o comunicazioni tardive, non erano state ancora pagate.
Anche il vice Presidente dell’Ebac Calabria Gigi Veraldi ritiene quanto avvenuto un passaggio importante che finalmente consente un sospiro di sollievo ai lavoratori ridotti ormai all’esasperazione dopo mesi di attesa. Il numero due di Ebac Calabria aggiunge che «anche la contribuzione correlata per i mesi di cassa integrazione è fondamentale per completare le prestazioni di integrazione salariale, ma che purtroppo in diversi casi il Fondo Fsba non riesce a pagare in quanto risultano tantissime le segnalazioni di errore a cui non viene dato riscontro da parte di chi ha seguito le domande di Cig per conto delle imprese e dei loro collaboratori».
«È importante che ogni dipendente del comparto artigianato – sottolinea il vice presidente – che sia stato in cassa Covid nel 2020 e nel 2021, si rechi al più presto in un sindacato per verificare il suo estratto contributivo affinché non trovi brutte sorprese tra qualche anno magari in fase di pensionamento. Capita spesso infatti che vengano inviate richieste di rettifiche per la sistemazione della situazione contributiva ma che nessuno dia riscontro. Altrettanto spesso ci si sofferma sulla mera prestazione di cassa integrazione, ma non ci si interroga anche sul versamento dei relativi contributi previdenziali, se effettuato o meno».
La presidenza auspica che nel giro di poche settimane, il Governo ascolti le richieste di Confartigianato, CNA, Casartigiani e di CGIL CISL UIL, mettendo mano ad un nuovo strumento straordinario di sostegno per fronteggiare l’emergenza produttiva innescata dalla crisi ad Est dell’Europa. Le materie prime necessarie a migliaia di imprese artigiane non arrivano, o arrivano a costi spropositati, causando mancate lavorazioni, disdette di appalti e preventivi a cui non si può dare seguito a causa dell’elevata volatilità giornaliera dei prezzi delle materie.
Di certo le 13 settimane di cassa integrazione ordinaria previste dalla normativa attuale non possono bastare a fronteggiare l’emergenza e un intervento governativo si rende necessario per salvaguardare un comparto che nella sola Calabria occupa oltre 25 mila lavoratori.