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‘Momento Civico’: “Il Comune di Villa San Giovanni predica bene ma razzola male”

“Trasparenza è un concetto, una filosofia e fa rima con legalità e democrazia e i 10 anni di copiosa attività legislativa che hanno cercato di valorizzare le regole di trasparenza come strumento per promuovere la partecipazione all’attività amministrativa, l’inclusione sociale e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, non sembrano avere scalfito il Comune Villese.

Addirittura e se possibile, la situazione è sicuramente peggiorata con l’Amministrazione Caminiti, come tutti ostili al dissenso e refrattaria al controllo sociale, mentre tenta di dare una spolverata alla stantia immagine già sbiadita, con esternazioni e manifestazioni che lasciano immutato il deficit di informazione.

Perfettamente consapevoli che lo sforzo del legislatore a promuovere forme di partecipazione, risponde all’esigenza di far recuperare alla politica quel discredito contenuto nella ormai larghissima disaffezione dei cittadini, numericamente espressa dalla scarsa affluenza alle urne in ogni tornata elettorale e per porre fine ad una situazione di vera illegalità, ieri mattina è stata attivata la Prefettura di Reggio Calabria, in quanto presidio a garanzia dell’uniforme applicazione dell’ordinamento, L’AGID e il Ministero dell’Interno.

Termini previsti dalle norme a parte, non è più possibile tollerare che trascorrano cinque mesi senza che la Pubblica Amministrazione e in questo caso il Comune villese, si ostini a trincerarsi dietro l’omissione ed i silenzi, spesso favoriti da certa stampa sulla base di ragioni che è persino superfluo spiegare.

Quando però la dilatazione dei tempi va ben oltre il fisiologico ritardo causato dalla carenza di personale, questo non può che essere frutto di una linea politico-amministrativa restia ad aprire porte e finestre di un “palazzo” che oggi pare ammantato da una nube fosca. E quando poi emerge un chiaro tentativo, da parte degli uffici, di omettere persino i nomi delle società interessate dalla richiesta di documentazione, allora si comprende bene come la “patologia” sia ben più grave e necessiti di interventi drastici.

D’altro canto persino tutti i solleciti, l’attivazione del “titolare del potere sostitutivo” e dell’organismo indipendente di valutazione e l’aver chiesto allo stesso sindaco, inutilmente, un intervento in tal senso, specie se alcuni atti avrebbe dovuto redigerli lo stesso primo cittadino, danno l’indicazione chiara che si vogliano ignorare norme di legge e regolamentari.

Dispiace, peraltro, che l’inutile mancata trasmissione degli atti richiesti avrebbe potuto fugare ogni dubbio rispetto ad episodi suscettibili di valutazione presso altre Autorità ma, soprattutto, che queste condotte determinino un clima di ambiguità che fa a pugni con la necessità di assumere comportamenti ed azioni improntati alla massima trasparenza”.

Così in una nota l’associazione “Momento Civico”.

 

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