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Giovani diventate amanti della vita, il Vescovo Morrone incontra i volontari del servizio civile di Agape

E’ stato un momento informale ma molto emozionante quello che si è svolto tra il Vescovo Fortunato Morrone e i giovani del servizio civile dell’Agape che aveva come obiettivo quello di fare conoscere al presule l’esperienza del progetto Reggio Solidale, un percorso  che vede dieci volontari coinvolti all’interno dei centri di accoglienza Casa Reghellin per donne in difficoltà, casa don Italo per ammalati di AIDS, la cooperativa Soleinsieme di donne in difficoltà, Arteinsieme per giovani con disabilità nonché all’interno del centro di ascolto per madri sole e nel servizio  affidi e assienza legale della Marianella Garcia.

Un progetto inserito nel programma promosso dal Mo.V.I. Movimento Italiano del volontariato che coinvolge 59 associazioni in 12 Regioni, 24 Provincie e 36 città italiane, nonché in Senegal in percorsi di educazione alla cittadinanza attiva ed alla solidarietà. Hanno contribuito all’arricchimento di queste esperienze altre due volontarie che prestano servizio alla Piccola Opera Papa Giovanni, anche questa esperienza molto forte e coinvolgente.

L’incontro si è svolto c/o la sede del Centro che è stata anche la casa di Don Italo Calabrò il quale è stato negli anni settanta uno dei promotori del servizio civile all’interno della Caritas Italiana. Una scelta che è stata definita esemplare perché dava e dà ai giovani la possibilità di incontrare il mondo della fragilità e della sofferenza e di riscoprire i valori della fraternità e dell’accoglienza

La volontaria Chiara ha illustrato il progetto che ha come obiettivo soprattutto quello di favorire l’accoglienza ed il reinserimento sociale di persone in condizione di disagio e di donne vittime di violenza attivando percorsi di autonomia. A seguire gli altri volontari, Maria Teresa, Abigail, Alice, Francesca, Eleonora, Danilo, Andrea, Ilaria, Federica, si sono poi alternati nel racconto al vescovo delle esperienze forti e significative che stanno vivendo all’interno dei vari servizi che hanno permesso loro di toccare con mano storie di sofferenza ma anche di riscatto di donne che hanno deciso di riprendere in mano la propria vita e quella dei figli per costruirsi un futuro diverso.

Ogni volontario ha raccontato la sua esperienza facendo capire come il volontario è fondamentale nell’aiuto e cura delle persone più fragili che chiedono soprattutto amicizia e compagnia ma tutti hanno sottolineato come sono state le persone definite fragili ad accogliere loro diventando maestri di vita.

Dopo avere ascoltato tutte le esperienze   il vescovo Morrone ha concluso con una provocazione. Cosa ne farete di questa esperienza? Ha quindi augurato loro che le relazioni che hanno vissuto continuino a fare parte della loro vita, per portarsele dentro per sempre. Che possano incidere nelle loro scelte future per dare Speranza lì dove saranno chiamati a vivere. Le occasioni ci fanno Amanti, per diventare persone che Amano la vita. Aggiungendo che tutto questo ci viene dal Vangelo, dalla Rivelazione, un velo che si apre e si mostra un volto, il volto di Dio che Amante della vita e questa vita la promuove continuamente. Ha quindi augurato loro di essere contagiosi, della contagiosità bella che ama la vita, quella che ti viene dopo aver incontrato delle persone.

I giovani hanno ringraziato per la visita il vescovo perché sono usciti da questo confronto arricchiti e pronti a testimoniare le belle esperienze che questo progetto che ha anche offerto loro la possibilità di contribuire a   ridare voce e dignità a chi fa più fatica. All’incontro erano presenti Don Antonino Iaccino assistente spirituale dell’Agape, Nella Restuccia responsabile della casa Reghellin, Alessandro Cartisano associazione Abaki e presidente regionale MOVI, Alfonso Canale membro della Caritas, Giusy Nuri presidente della sartoria Soleinsieme, Nuccio Vadalà membro di Arteinsieme, Giuliano Quattrone redattore del giornale online NEM (nessuno escluso mai), Lucia Lipari avvocati Marianella Garcia. Mario Nasone presidente di Agape ha espresso l’auspicio che si parli di più da parte delle agenzie educative e dei mezzi di informazione del servizio civile, una delle poche opportunità che si danno oggi ai giovani per fare esperienze formative importanti anche per il loro futuro lavorativo e sociale.

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