Il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari ha assolto “perché il fatto non sussiste” il datore di lavoro dell’operaio che morì il 12 febbraio 2021 precipitando nell’orrido di Pré-Saint-Didier. Giuseppe Dagostino, di 43 anni, originario di Catanzaro e residente ad Aosta, cadde per oltre 160 metri dopo essere scivolato nelle vicinanze del cantiere dove stava lavorando, accanto alla strada.
Angelo Camputaro Lavorgna, di 61 anni, di Saint-Vincent, era imputato per omicidio colposo, in qualità di amministratore unico della società per cui lavorava Dagostino: secondo la procura di Aosta, che aveva chiesto una condanna a sei mesi di reclusione, non aveva attuato tutte le norme di sicurezza previste.
In particolare – in base alle indagini – il lato del cantiere da cui era precipitato il lavoratore non era dotato di adeguate protezioni. L’imputato era difeso dall’avvocato Corrado Bellora: “E’ stata una tragica fatalità, lui – dichiara il legale – non doveva andare in quel luogo. Massimo rispetto per una persona che è morta, massimo dispiacere, ma non c’era alcuna responsabilità del datore di lavoro, perché è stato un fatto assolutamente imprevedibile per il datore di lavoro”.
Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni.