Giorno 19 settembre presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria “Arghillà” verrà inaugurata la Prima aiuola della legalità interamente costruita e realizzata per la messa a dimora dell’albero di Falcone.
Un progetto nato mesi fa promosso dall’Ufficio della Garante dei detenuti Avv. Giovanna Francesca Russo e realizzato grazie alla sinergia istituzionale con il Tenente Colonnello Giuseppe Micalizzi del Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria e con la Comandante Maria Luisa Alessi e l’allora Direttrice reggente Dott.ssa Patrizia Delfino per l’Amministrazione Penitenziaria di Reggio Calabria.
Effettuata la richiesta da parte dell’Ufficio del Garante mediante apposita piattaforma ministeriale, per la donazione dell’albero della legalità nell’ambito del Progetto Nazionale di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria ha effettuato dei preventivi sopralluoghi al fine di verificare l’adeguata localizzazione dell’albero che sarà donato all’Istituto di Arghillà. Una Talea, simbolo dell’impegno dello Stato nella lotta contro le mafie.
La presenza dell’Albero di Falcone, messo a dimora per la prima volta dentro l’aiuola di un Istituto Penitenziario, è un segnale fortissimo di concreto impegno ad attenzionare sempre più verso le fasce deboli della società. Concorrerà a sensibilizzare e responsabilizzare le persone private della libertà personale sul tema dell’impegno personale e sociale, ma soprattutto del riscatto umano percorribile mediante percorsi di legalità. Rieducare, risocializzare, reinserire vuol dire anche diffondere la cultura che una seconda possibilità esiste per tutti.
Questa aiuola, le cure alla stessa dedicate, presenti e future, rappresenteranno un simbolo di riscatto e rinascita di cui gli stessi detenuti saranno quotidianamente responsabili.
Sarà la primissima occasione in Italia, a dimostrazione concreta che anche da Reggio, dalla Calabria, il sistema penitenziario può e vuole essere all’avanguardia nei percorsi di sensibilizzazione alla legalità e restituzione alla società civile di donne e uomini riscattati dal reato commesso. Dopo 30 anni dalle peggiori stragi di mafia, lo Stato torna a dare una risposta e lo fa partendo dalla nostra città, nella città reclusa. Presenti all’evento le massime autorità civili, religiose e militari del territorio.
L’educazione alla legalità deve rimanere un caposaldo della formazione sociale, culturale e umana dei nostri territori. La promozione e la difesa dei valori del Nostro Stato è un impegno diffuso dalla costante sinergia istituzionale reggina che sceglie ancora una volta di piantare semi di legalità e lo fa partendo da un istituto penitenziario.