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Il grido d’allarme della Fiom-Cgil: “Fortemente sottovalutata la crisi del settore manifatturiero in Calabria”

“Nel drammatico contesto generale conseguente alla pandemia ed alla guerra in corso, fortemente sottovalutata la crisi del settore metalmeccanico, manifatturiero, di servizio, in Calabria, da una discussione pubblica, da una competizione elettorale, che non fa i conti con la realta’”. E’ il grido dall’allarme emerso dall’attivo dei quadri e dei delegati della Fiom-Cgil regionale. “In tutti gli interventi – si legge in un comunicato – e’ stato sottolineato il senso di solitudine, di smarrimento, di paura in cui si trovano i lavoratori e le lavoratrici, alle prese con problemi di precarieta’, licenziamenti, perdita del potere d’acquisto dei salari. La strutturale gracilita’ del sistema industriale regionale alla prese con un’inflazione galoppante, scarsita’ di approvvigionamento, chiusura di mercati, vive una sua ulteriore crisi in questa fase e gravi sono le responsabilita’ di quanti continuano a non fare nulla per invertire una rotta nefasta. Nessuna coerenza si avverte ne si riscontra tra l’enormi aspettative create dal PNRR, e gli altri strumenti finanziari possibili e le fattive azioni politiche per applicarli. Come se non si sapesse – continua la Fiom – che il tessuto industriale regionale, fatto per lo piu’ di microimprese con difficolta’ di innovazione di processo e di prodotto, senza un rinnovato intervento di politica economica, industriale, non sara’ in grado di sopravvivere. Non si puo’ continuare a sperare sui bassi salari, sulla precarieta’ e lo sfruttamento del lavoro, pena soltanto l’aumento dei divari territoriali, delle disuguaglianze, della poverta’”.

Per la Fiom-Cgil della Calabria “e’ necessario qui ed ora un cambio di passo nella discussione, nel confronto sociale, nel dibattito elettorale e si impegnano, per quanto di loro competenza, a coinvolgere i lavoratori e le lavoratrici per provare a costruire un coeso movimento a sostegno delle giuste rivendicazioni. Occorrono provvedimenti e nuove misure economiche e fiscali di sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici. Serve difendere il reddito di cittadinanza – si legge ancora – messo sotto attacco da una campagna odiosa tesa a mettere, gli uni contro gli altri, gli ultimi dai penultimi. Serve potenziare gli ammortizzatori sociali anche per accompagnare le transizioni collegandoli ad un piano straordinario di formazione e riqualificazione professionale. Serve la piena applicazione dei CCNL e si condivide la proposta di una legge che fissi il salario minimo insieme a quella sulla rappresentanza sociale. Serve collegare gli incentivi all’imprese a vincoli cogenti di condizionalita’ per investimenti innovativi e lavoro stabile. Infine pur sottolineando come la Calabria sia tra le maggiori produttrici di energia rinnovabile del Paese si e’ posto l’accento sull’enorme potenzialita’ industriale possibile se si avesse la volonta’ di sostenere sull’energia una “specializzazione produttiva” regionale programmando adeguati investimenti pubblici e favorendo quelli privati in specialmodo sul solare, sottraendo alla speculazione ed alla strumentalizzazione, a volte anche criminale, intere filiere”. La Fiom-Cgil, si legge infine, “come tutte le altre categorie e la confederazione, e’ dentro pienamente alla sua stagione congressuale ed intende farne una straordinaria occasione di confronto non soltanto con i metalmeccanici ma con tutte quelle realta’ sociali, culturali, di movimento che non si sono rassegnate e che vogliono essere protagoniste per un’altra Calabria possibile”.

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