“Sono anni che la ‘ndrangheta cerca di occupare tutti i territori ove si produce la cipolla rossa di Tropea. Un’azione devastante che ha messo in ginocchio gli imprenditori agricoli che hanno dovuto, per la maggior parte, rinunciare all’attivita’ o cedere la coltivazione o, ancora, l’azienda”.
Lo afferma, in una nota, il commissario regionale della Lega Giacomo Francesco Saccomanno. “Un mercato fiorente sia per i rilevanti guadagni – prosegue Saccomanno – e sia per un possibile riciclaggio di denaro proveniente da attivita’ illecite. Uno dei pochi imprenditori che sta cercando di resistere denuncia gli attentati subiti e dopo qualche giorno la criminalita’ organizzata risponde incendiando tutte le attrezzature. Uno degli ultimi baluardi allo strapotere mafioso che non solo non e’ stato tutelato, ma e’ stato completamente lasciato alla merce’ dei criminali denunciati. Innumerevoli le richieste di poter essere sentito per segnalare alle competenti autorita’ le ultime gravissime vicende, ma nessun riscontro. Come si puo’ pensare che le persone collaborino, rischiando la propria vita e quella dei familiari, oltre che dei propri beni, quando poi lo Stato non riesce a tutelarli?”.
“Si potrebbe dire – prosegue il commissario leghista – e” uno dei tanti attentati che siamo abituati a leggere nelle cronache giudiziarie. E’ vero. Ma, non e’ cosi’. La questione della cipolla rossa di Tropea, ormai in gran parte gestita dal sistema malavitoso, e’ stata portata all’attenzione della Procura della Repubblica da molti anni. Sono state eseguite indagini e verificate le condizioni difficili esistenti. Sono state informate tutte le autorita’, compresa la Prefettura di Vibo Valentia e la Commissione Europea, ma, allo stato, nulla si e’ mosso. Cosa deve fare un imprenditore che non vuole piegarsi alla ‘ndrangheta? Denunciare certamente, ma non basta cio’ se le Istituzioni non assumono quelle responsabili azioni che gli competono. Quello che e’ accaduto a Briatico e’ molto grave e non si possono nascondere le verita’”. “La Lega nel cercare di tutelare questo coraggioso imprenditore e la sua famiglia, anch’essa minacciata pesantemente – conclude Saccomanno – uno dei tanti che viene vessato in Calabria, richiama l’attenzione delle autorita’ competenti e chiede che sulla questione si assumano al piu’ presto tutti quei provvedimenti che i calabresi liberi pretendono di avere”.