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Gal Sila: realizzati i disciplinari dei prodotti selezionati con il Progetto Terre di Calabria

Elaborare strategie di sviluppo integrate e innovative nelle aree rurali è la missione che l’Unione Europea assegna ai Gruppi di Azione Locale (GAL). La Regione Calabria con il progetto di cooperazione interterritoriale “Terre di Calabria” a valere sulla misura 19.3 del Psr, ha affidato ai Gal calabresi il compito di far emergere dall’anonimato una serie di prodotti, cosiddetti minori, che restando confinati nel perimetro del territorio del proprio campanile, non solo non costituisco valore aggiunto nella debole economia rurale ma rischiano, in molti casi, l’estinzione cancellando con essi gran parte della storia e della cultura delle popolazioni locali. Il progetto Terre di Calabria si sviluppa su due direzioni: una va verso la cooperazione tra i Gal e prevede la creazione di un paniere di produzioni tipiche che possano arricchire la narrazione e quindi la promozione di tutto il territorio regionale; l’altra invece consegna ai singoli Gal il compito di effettuare sui propri territori un capillare censimento delle produzioni identitarie per poi curarne la caratterizzazione e la certificazione, azioni che accompagneranno la realizzazione di disciplinari di produzione ed eventualmente di un apposito LOGO identificativo di un paniere di prodotti del territorio.

Il Gal Sila Sviluppo, con la pubblicazione di una scheda questionario e con una serie di attività di animazione ha identificato sull’area di propria competenza dodici prodotti tipici sui quali, un gruppo di esperti ha già effettuato i lavori di caratterizzazione delineando altresì i disciplinari di produzione basandosi su dati rilevati sul campo mediante interviste ed incontri con operatori e popolazione locale.

Il Gal con questo lavoro, intende fornire una base scientifica per aprire tavoli di confronto su tutto il territorio, al fine di favorire la massima condivisione di azioni mirate allo sviluppo di strategie per la valorizzazione dei singoli prodotti sia nei dei metodi di produzione che nella commercializzazione. Cominceremo con la Pitta Mpigliata, dolce diffuso su un’area molto vasta che supera anche i confini del nostro Gal ma che la traccia più remota è stata rinvenuta in un contratto di matrimonio del 1728 a San Giovanni in Fiore in cui veniva specificato ” a far la bocca dolce ai commensali penserà la famiglia dello sposo che, a fina pasto, dovrà offrire la pitta ‘mpigliata preparata qualche giorno prima, curando che la pitta sia di finezza giusta”. Nella città di Fiore è noto a tutti che vi sono numerose aziende che producono a regime non più stagionale questo meraviglioso dolce che tra vecchie e nuove produzioni, oramai si sta affermando anche a livello internazionale. Soprattutto laddove sono presenti comunità di nostri emigrati. Un prodotto quindi che è pronto sicuramente più di altri a fare il salto di qualità anche grazie al grande interesse che ha risvegliato la nascita dell’Accademia della Pitta Mpigliata che si pone come obiettivo principe la creazione di un marchio di tutela comunitario.

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