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Escalation di intimidazioni nei cantieri della città di Catanzaro: domani la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si riunira’ domani in prefettura dopo gli atti intimidatori verificatisi in alcuni cantieri della citta’. L’ultimo e’ di questa notte ed e’ avvenuto nel quartiere lido dove e’ stato incendiato il mezzo meccanico di un’azienda edile.

“Sull’escalation di intimidazioni ai danni di imprenditori nel territorio di Catanzaro, con danneggiamenti e incendi dolosi, c’e’ una grande attenzione da parte della Prefettura. La situazione e’ stata oggetto delle recenti riunioni di coordinamento delle forze di polizia, e c’e’ il massimo impegno degli organismi investigativi”.

E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. “Ho sentito nelle prime ore di questa mattina il prefetto Ricci – prosegue il sottosegretario Ferro – che mi ha annunciato la convocazione per domani di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica allargata alla partecipazione dell’associazione degli industriali e della Camera di Commercio”.

Secondo il sindaco del capoluogo, Nicola Fiorita, “quello che e’ successo negli ultimi giorni a Catanzaro ha messo in evidenza che c’e’ in atto un’escalation criminale a danno dell’imprenditoria locale. Episodi – sottolinea – che si sono succeduti in un breve arco di tempo e che hanno tutti la stessa connotazione di gesto intimidatorio nei confronti di titolari di attivita’ in campo edile operanti sul nostro territorio. In particolare, alcuni cantieri presenti nell’area sud sono stati presi di mira con mezzi e attrezzi danneggiati da incendi di natura dolosa. Le denunce sono scattate subito, cosi’ come le indagini delle forze dell’ordine per tentare di fare luce su questo pericoloso vortice di violenza, che colpisce la libera attivita’ d’impresa e l’economia e influisce sulla percezione di sicurezza della comunita’ rischiando di deprimere ogni iniziativa. Per questo motivo, sottolineando la mia vicinanza e solidarieta’ agli imprenditori vittime di intimidazioni, ho sentito personalmente il prefetto Enrico Ricci – riferisce – per condividere la preoccupazione dell’amministrazione e della citta’ in un momento che richiede una ferma presa di posizione da parte di tutte le istituzioni. A tal fine, ho appreso che tornera’ a riunirsi ad hoc il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulla situazione e delineare le possibili contromosse da mettere in campo per arginare il fenomeno criminale. Nell’occasione, non potro’ che ribadire l’esigenza che vengano adoperati tutti gli strumenti possibili, in termini di mezzi, uomini e strumenti di videosorveglianza, per garantire un presidio nelle zone piu’ sensibili della citta’ e alzare il livello di attenzione contro i tentacoli criminali”.

L’associazione Antiracket Ala, in una nota, afferma che “nella notte e’ stato incendiato un mezzo di cantiere dell’azienda Domus Costruzioni di Simone Aiello a Catanzaro Lido. L’ultimo atto vile ai danni della ditta si inserisce in un contesto gia’ allarmante di illegalita’ all’interno di un’area tornata alla ribalta della cronaca per le situazioni che la caratterizzano. I quartieri Corvo, Aranceto, Pistoia e lido, sottoposti ad un controllo quasi asfissiante, sono infatti oramai di difficile accesso persino per le forze dell’ordine.

L’area di lido in particolare, in cui e’ avvenuto l’atto intimidatorio, – continua la nota – costituisce uno dei principali fortini della criminalita’ in quanto punto di riferimento per lo sviluppo della citta’ con decine di attivita’ commerciali frequentate da studenti e professionisti. L’ennesima intimidazione ai danni dell’imprenditore Aiello, socio dell’Associazione Antiracket lametina Ala, fa seguito alle minacce gia’ subite negli ultimi tempi dopo la denuncia che aveva contribuito al blitz dello scorso aprile che aveva portato all’arresto di 62 persone con un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Il provvedimento aveva messo in luce l’autonomia capillare nel controllo del territorio raggiunta dalla comunita’ rom. Dopo essersi sviluppato come elemento di supporto operativo nei confronti dei clan di Isola Capo Rizzuto, Cutro e Catanzaro con le cosche Arena, dei Grande Aracri e dei Gaglianesi, nel corso degli anni il clan degli zingari, infatti, – scrive l’Ala – ha acquisito maggiore autonomia fino a diventare un gruppo mafioso con un proprio programma criminale, una sua autonomia strutturale e operativa rispetto alle altre cosche di ‘ndrangheta. L’attentato – secondo l’Ala – mette in luce l’importanza di mantenere misure di sicurezza nei cantieri edili e impone all’intera comunita’, non solo a magistrati e forze dell’Ordine, di rimanere vigili”.

In risposta alla situazione fortemente preoccupante, “che nega agli imprenditori la possibilita’ di lavorare e fare impresa in sicurezza”, Ala, “manifestando la propria solidarieta’ e il proprio supporto al socio Aiello, chiede che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori episodi simili in futuro, per l’imprenditore gia’ vessato e per chiunque faccia impresa nella stessa area, e fa appello alle istituzioni affinche’ prendano coscienza dell’emergenza e intervengano in maniera decisiva e concreta sul territorio”.

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