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San Francesco di Paola faro per una società più umana e attenta all’ambiente. Convegno a Casali del Manco

“San Francesco di Paola e il creato”: il suggestivo convento di San Francesco di Pedace ha ospitato, ieri pomeriggio, un convegno promosso dall’Amministrazione comunale di Casali del Manco, durante il quale autorevoli relatori hanno contribuito a ricordare e spiegare, da angolazioni diverse, il Santo patrono della Calabria, in un’ottica molto attuale, attenta all’ecologia integrale. Hanno parlato della vita del Santo e della sua preziosa eredità, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo emerito di Reggio Calabria-Bova, Don Emilio Salatino, parroco di Spezzano della Sila, Giovanni Curcio, storico e promotore culturale, Angelina Marcelli rappresentante dell’Associazione ‘Il cammino di San Francesco’ e Luigia Granata, stilista e designer identitaria calabrese.

La serata è stata arricchita dall’intrattenimento musicale del Coro polifonico Mater Dei di Casali del Manco e dall’esposizione di abiti ispirati a San Francesco di Paola a firma di Luigia Granata e quadri della stessa, oltre che degli artisti locali Daniele De Cicco e Francesco Aquino. Presenti all’iniziativa, curata dal presidente del consiglio comunale Francesca Greco, anche Don Francesco Castiglione, parroco della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, alcuni amministratori dei Comuni limitrofi e tante associazioni del territorio.

 

Il Sindaco di Casali del Manco Francesca Pisani ha accolto gli ospiti ed il numeroso pubblico presente all’iniziativa organizzata nel bellissimo convento del Seicento, sottolineando che fu lo stesso San Francesco di Paola a volere la costruzione dell’edificio, posto su un masso di grandi dimensioni, a picco sulla gola sottostante: “Siamo onorati di ospitare un’iniziativa dedicata alla figura di San Francesco, alla quale il nostro territorio è particolarmente devoto – ha affermato – Questo culto qui ha origini antiche e forti e infatti in Presila ci sono tre diverse chiese dedicate al Santo e innumerevoli monumenti, statue, altari, dipinti. Questa sera abbiamo l’onore di guardare a San Francesco di Paola, attraverso la storia, la cultura e l’arte – ha evidenziato – e di avvalerci dei contribuiti e degli spunti di riflessione offerti da personalità che hanno studiato la figura del Santo, producendo libri ed opere d’arte, che ci racconteranno Francesco da punti di vista diversi”.

 

Monsignor Morosini, autore di numerose pubblicazioni riguardanti la figura di San Francesco di Paola e la spiritualità dell’Ordine dei Minimi, ha parlato di come il Patrono della Calabria sia illuminante, soprattutto al giorno d’oggi, rispetto all’educazione ambientale ed ecologica. “Francesco di Paola ci insegna a perseguire il bene comune – ha detto – che deve essere inteso come ricerca di pace, giustizia, uguaglianza, rispetto della dignità umana e della natura. Il consumismo – ha aggiunto – ci rende indifferenti verso i danni causati agli altri e all’ambiente e San Francesco ci indica la via della sobrietà e del rispetto per allontanarci dai suoi influssi malefici, che generano disuguaglianze sociali, corruzione, violenza e distruzione”. Secondo Morosini, dunque, bisogna adoperarsi per la salvaguardia del creato, educando soprattutto le giovani generazioni alla cultura del bene comune.

 

Don Emilio Salatino, studioso del Patrono calabrese, ha analizzato il rapporto tra Casali del Manco ed il Taumaturgo, parlando anche dell’influenza sul territorio di San Nicola Saggio, dei francescani e dei martiri calabresi.

Giovanni Curcio, autore di numerosi saggi sulla Calabria dal punto di vista storico, culturale ed architettonico, si è soffermato sul convento di Pedace, spiegandone le origini e le caratteristiche, e mettendo in evidenza come il luogo offra importanti opportunità di natura spirituale e turistica.

Angelina Marcelli ha parlato, invece, di come il cammino di San Francesco unisca gli interessi naturalistici a quelli storici, culturali e religiosi, promuovendo forme di turismo esperienziale, sottolineando che San Francesco si insegna l’importanza della contemplazione della natura, insieme al digiuno ed alla fatica, intese come pratiche ascetiche fondamentali per la concentrazione.

Luigia Granata, infine, ha portato il suo contributo a Casali del Manco con una serie di abiti e di quadri ispirati alla vita del Santo, che raccontano non solo la storia, ma anche il territorio calabrese, insieme al suo patrimonio artistico e culturale.

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