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Rapina a banca Intesa-San Paolo di Reggio Calabria: tre arresti

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, con la collaborazione dei Commissariati di Gioia Tauro, Palmi e Polistena, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa da G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, a carico di 3 soggetti – P.F. cl. 73, S.F. cl. 79, A.G. cl. 97 – tutti già gravati da precedenti penali e di polizia, indiziati, allo stato del procedimento, attualmente nella fase delle indagini preliminari e fatte salve successive valutazioni, del delitto di rapina aggravata in concorso commessa il 13 settembre 2022, a Reggio Calabria, nella centrale via Miraglia, ai danni di due Guardie Giurate impiegate nelle operazioni di prelievo di denaro contante dal caveau di una banca. Nella circostanza, gli autori della rapina, sotto la minaccia di un’arma, riuscirono ad asportare un “bussolotto” all’interno del quale era custodita la somma di circa 60.000 euro e la pistola di ordinanza ad uno dei due vigilanti

 

Per come ricostruito dalle indagini, condotte dalla Squadra Mobile sotto le direttive della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, i rapinatori avevano atteso l’arrivo del furgone blindato dell’agenzia di sicurezza e, dopo aver notato l’ingresso delle Guardie Giurate all’interno della banca, si erano appostati all’interno del locale bancomat, simulando un’operazione all’ATM. Quindi attendevano l’uscita dal caveau della Guardia Giurata che portava con sé il denaro contante, e dopo averla immobilizzata gli sottraevano il denaro e la pistola d’ordinanza, dandosi alla fuga, nonostante il tentativo di inseguimento degli stessi vigilantes.

 

La ricostruzione delle fasi del delitto e l’individuazione dei presunti rei è stata possibile attraverso un meticoloso lavoro di analisi delle telecamere dei sistema di video sorveglianza cittadini, a cui è seguita l’attività tecnica di intercettazione telefonica, che consentiva di raccogliere gravi indizi di reato a carico sia dei due autori materiali della rapina, che del loro complice, il quale, pur non avendo partecipato materialmente all’aggressione alla guardia giurata, aveva agevolato la commissione della rapina svolgendo il ruolo di “palo” ed agevolando la fuga di uno dei complici.

 

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