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Verso Reggina-Genoa, la curiosità sui presidenti: Cardona ritrova il “salvatore” Zangrillo

di Paolo Ficara – Trentasei. Sono i milioni ottenuti dal Cagliari, solo per il mercato in uscita dell’ultima estate. Tra Joao Pedro, Simeone e Vicario, senza citare operazioni “minori” come Bellanova ceduto all’Inter per soli 3 milioni di prestito oneroso, i sardi hanno racimolato il gruzzolo che gli consentirà di intervenire pesantemente a gennaio. Quella affrontata dalla Reggina all’Unipol Domus è comunque una signora squadra, nella quale dalla cintola in su c’è gente che sarebbe titolare non solo a Reggio, ma in almeno cinque squadre di Serie A.

PETTO GONFIO – Si può e si deve parlare di risultato di prestigio per la Reggina. Dall’inizio si è sottolineato come la fase ardua di calendario sarebbe coincisa con queste gare. Aver bloccato una corazzata che aveva assoluta necessità di fare i tre punti, in casa propria e con una prova di personalità, consente di gonfiare il petto in vista del monday night con il Genoa.

LE RISPOSTE – Oltre ad aver ottenuto il primo pareggio stagionale, per la prima volta gli amaranto (quest’anno fatichiamo a definirli tali, in virtù della maglia granata) hanno rimontato uno svantaggio. Questa è la principale risposta che ci si attendeva dalla squadra di Inzaghi. Più luci che ombre anche per qualche singolo sotto esame. Ok Ravaglia per spavalderia nelle uscite. Dal destro di Hernani è partito l’assist per Gagliolo, sempre lui l’uomo a tirare più volte verso la porta di Radunovic: l’impressione è che il brasiliano fatichi comunque a calarsi in un contesto di squadra, preferendo la giocata individuale.

AVVERSARIO E CLASSIFICA – Al “Granillo” arriverà un Genoa che ne ha già vinte cinque su sei, lontano da Marassi. Sarà out il prezioso mediano Badelj per squalifica. Blessin ha comunque una lista di importanti indisponibili, che spera di ridurre entro lunedì prossimo. Pericolo pubblico numero uno il bomber Massimo Coda, il cui ingaggio è superiore al milione di euro. I rossoblu sono secondi a quota 22. La Reggina ha tre lunghezze in meno, ma tra il quarto ed il nono posto ci sono sei squadre in un punto.

DALL’OSPEDALE ALLO STADIO – Nel 2020, Marcello Cardona fu tra i primi in Italia ad ammalarsi gravemente di covid, da prefetto di Lodi. A guarirlo fu il professore Alberto Zangrillo, primario presso il San Raffaele di Milano. A distanza di due anni e mezzo, si ritroveranno da presidenti rispettivamente di Reggina e Genoa.

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