“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità” - Friedrich Nietzsche
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A Reggio Calabria la rassegna cinematografica “Schermi danteschi”

In questo clima di grande incertezza con cui ormai da due anni il mondo intero si trova a confrontarsi, scoprendo gli effetti di entrare in quel futuro sconosciuto che la letteratura e il cinema ci hanno fatto conoscere, anche il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” si è trovato a dovere fronteggiare il problema di un fermo di ogni attività. La conseguente difficoltà di progettare, proprio in ragione dell’incertezza e dell’imprevedibile manifestarsi della pandemia, resta forse il danno maggiore che segna il tempo di questi mesi, sia da un punto di vista strettamente personale, sia per le attività collettive, giustamente sottoposte a restrizioni in via cautelare.

Però, nonostante tutto, come è sempre avvenuto anche nei periodi più drammatici della storia, si è provato a reagire ripartendo dall’appuntamento della 10ª edizione della rassegna Visioni di cine(ma) indipendente.

Il tema di Dante, nei settecento anni dalla sua morte, costituivano un punto fermo e un riferimento preciso. Un tema affascinante come ogni risvolto che riguarda l’opera e la vita del poeta e che avremmo voluto fosse perfino più espanso fino a indagare su temi solo apparentemente non connessi con il cinema per rendere ancora più esplicito il rapporto che lega Dante Alighieri e la sua opera con fenomeni culturali che riguardano anche la nostra epoca.

Con “SCHERMI DANTESCHI dalla selva oscura al riveder le stelle” proveremo a raccontare come il cinema abbia rivelato la figura del poeta e soprattutto della Divina Commedia, che ancora oggi contiene i segni di una modernità inossidabile.

Un’opera del genere nella quale il tema dell’ardita forma dell’invenzione visiva sembra appartenere di diritto al cinema, non poteva sfuggire ad un notevole numero di registi e autori che hanno provato a trasporre nelle loro immagini i temi della Commedia dantesca.

Anche in questa occasione ci siamo fatti guidare in questi gironi cinematografici, con brani di film, animazioni, commedie, film muti, sperimentali e colossal, da un Virgilio speciale Federico Rossin, storico e critico del cinema, durante i tre pomeriggi del seminario “Dante nel Cinema” che si svolgerà dalle ore 16 alle ore 20 del 14, 15 e 16 dicembre presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” in Via Torrione n. 95. I temi dei tre incontri previsti saranno: 1. Dal cinema muto agli anni ’40: kolossal italiani e hollywoodiani a confronto; 2. Dagli anni ’50 agli anni ’70: melodrammi e commedie, peplum e sperimentazioni; 3. Dagli anni ’80 ad oggi: animazioni, saggi filmici e riscritture video.

Il programma sarà completato dalla visione di una vera rarità “La vita di Dante” con la regia di Vittorio Cottafavi. Un lavoro televisivo del 1965 che il grande regista modenese mise in scena con Giorgio Albertazzi come protagonista, che alla qualità della sua messa in scena aggiunge lo spessore del lavoro attoriale e quello di una scrittura di alto valore come la poteva offrire la penna di Giorgio Prosperi, sceneggiatore, critico e drammaturgo e le musiche originali di Daniele Paris. Le tre puntate dello sceneggiato saranno proiettate alle ore 20.30 del 14, 15 e 16 dicembre sempre presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”.

L’ingresso è libero, e nel rispetto della normativa anti COVID-19 è richiesto il green pass e l’uso della mascherina.

Per questa rassegna non potevamo che contare su una delle istituzioni culturali più importanti della città e l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” si è dimostrata da subito sensibile a questa nostra proposta con un sostegno fattivo e importante.

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Con Schermi Danteschi anche il Circolo “Zavattini” torna, dunque, “a riveder le stelle” e, ringraziando ancora una volta tutti quelli che hanno reso possibile questa 10ª edizione di Visioni di cine(ma) indipendente, si affaccia di nuovo al proprio pubblico, e provando a vincere l’apatia di una incertezza che ci ha obbligato a sospendere ogni progetto, vuole, invece, tornare a progettare altre iniziative e altri incontri, altro cinema e altri dibattiti, sapendo che non tutto dipende dalla propria volontà, ma restando fiduciosi sul futuro e sulla sconfitta dell’incertezza.

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