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Reggina: Conte o Thiago Motta avrebbero totalizzato più punti rispetto a Pergolizzi?

di Paolo Ficara – Due partite in una. E stavolta non ci sono di mezzo malesseri dell’arbitro. Pur venendo disputata tutta d’un fiato, la gara tra Reggina e Licata ha presentato due volti completamente diversi, tra primo e secondo tempo. Ad una straripante prestazione degli amaranto per i primi 45 minuti, pur senza la cattiveria o la precisione necessaria per aumentare il vantaggio, ha fatto da contraltare una ripresa contraddistinta da un baricentro eccessivamente basso. Oltre che da un numero di moduli che forse si vedono, tutti insieme, solo nelle tesine a Coverciano.

Iniziamo dalle note positive. A partire da un atteggiamento apparso aggressivo fin dal fischio d’inizio. Un 4-3-3 puro ha sicuramente favorito la proposizione offensiva. Dall’Oglio e Ragusa, quasi finiti nel dimenticatoio vuoi per noie fisiche che per scelte tecniche, sono saliti in cattedra. L’ex Avellino si è eclissato nella ripresa, mentre l’attaccante è sempre risultato vivace nei tre ruoli occupati: prima ala sinistra, poi ala destra, infine centravanti.

Salandria non è un playmaker, bensì un ottimo interditore per la categoria. Messo come vertice basso, ha recuperato parecchi palloni o comunque ha ostacolato numerose avanzate del Licata. Provazza è tra i pochi in organico a possedere un’accelerazione bruciante, sia nel breve che in campo aperto, e quando parte da sinistra può essere devastante.

Ciò a cui abbiamo assistito nel secondo tempo, in termini di sostituzioni e cambiamenti tattici da parte di mister Pergolizzi, proviamo a riassumerlo così: è stato come vederlo in maglione ed infradito, nel dubbio se recarsi a Gambarie piuttosto che a Scilla.

Che Rosario Pergolizzi possa sentirsi sotto pressione, ci può stare. Contestare il cambio Adejo-Barranco – ma anche Porcino a destra non scherza – oggi può essere esercizio facile, anche perché troveremmo il consenso di una intera tribuna che lo ha subissato di fischi. Vedendo però Thiago Motta vincere grazie ad un autogol ed Antonio Conte in virtù di un rigorino, a ben altri livelli, ci chiediamo se per tutti gli allenatori valga il risultato o la maniera in cui vi si arriva.

La Reggina ha battuto gli avversari che poteva e doveva battere. Tranne l’Acireale, ma c’è l’alibi dell’inferiorità numerica. Mentre contro avversari che vantano diversi titolari con emolumenti stagionali a cinque zeri, si è perso di misura. Conte o Thiago Motta, al posto di Pergolizzi, avrebbero ottenuto più degli attuali 13 punti in classifica?

Per trovare la risposta, forse è utile porsi ulteriori domande.

Esistono, per la Serie D, allenatori migliori di Pergolizzi? Probabilmente sì, ma quanti? E a che ingaggio?

Esistono difensori centrali meglio assortiti rispetto a Girasole e Adejo?

Esiste un regista con maggiore inventiva e ritmo rispetto ad Urso?

Esiste un centravanti più performante di Barranco?

Considerata la facilità di tali risposte, solo la società può conoscere – dall’interno – se la gestione del gruppo si addica all’obiettivo. E ha sempre due strade: o supportare il tecnico nelle scelte, oppure optare per una soluzione drastica. 

Intanto, ancora una volta, alla piazza di Reggio Calabria basta poco per ritrovare un barlume di fiducia. Al di là della sconfitta del Siracusa al primo turno in casa del Sambiase, la giornata di ieri è stata la prima con risultati favorevoli agli amaranto. Mercoledì alle 15:00 si tornerà già in campo, per l’unico turno infrasettimanale del girone d’andata: Reggina di scena sul campo dell’ambizioso Enna. L’ottava formazione diversa in altrettante partite, non è quotata. Alle 19:00 Reggina Talk sulla pagina facebook del Dispaccio, in diretta con l’ex centrocampista amaranto Sergio Campolo ed il dirigente dell’Enna nonché ex Pallacanestro Viola, Marcel Vulpis.

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