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Morte di Serafino Congi, il comitato “La cura” scrive a Mattarella e ai presidenti delle Camere: “Sollecitare l’Asp di Cosenza che tace da 5 mesi sull’indagine interna”

Il comitato civico “La cura”, nato per promuovere la riconfigurazione in spoke degli ospedali montani della Calabria e per difendere il diritto alla salute nelle aree interne, ha inviato una lettera formale alle più alte cariche dello Stato, del Governo, del Parlamento nazionale ed europeo, oltre che ai componenti della Giunta e del Consiglio regionale della Calabria, nonché agli amministratori e ai consiglieri del Comune di San Giovanni in Fiore, per denunciare l’assenza di qualsiasi comunicazione ufficiale da parte dell’Asp di Cosenza circa le conclusioni dell’inchiesta interna sulla morte di Serafino Congi, 48 anni, padre di due bambine, deceduto il 4 gennaio 2025 su un’ambulanza in transito verso Cosenza, partita oltre tre ore dopo la diagnosi di infarto. Il 7 gennaio scorso, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano, aveva annunciato l’istituzione di una commissione d’inchiesta interna per far luce sull’accaduto. A oggi, a cinque mesi dall’avvio dell’inchiesta, nulla è stato reso pubblico. Il Comitato aveva già scritto alla Direzione generale dell’Asp di Cosenza lo scorso 26 maggio, chiedendo formalmente di pubblicizzare gli esiti dell’indagine in questione, ma nessuna risposta è più arrivata. «Il mancato riscontro – afferma il Comitato – è inspiegabile, inaccettabile e ingiustificabile. Comunicare l’avvio di un’inchiesta e poi non pubblicarne le conclusioni significa gestire un servizio pubblico fondamentale senza piena contezza dei propri doveri e dei princìpi di trasparenza». Il silenzio dell’Asp, già più volte sollecitata anche da diversi parlamentari, rappresenta per “La cura” una ferita alla democrazia, alla dignità della persona e a tutta la comunità calabrese e nazionale. «La mancanza di trasparenza – continua il Comitato – è un messaggio devastante riguardo alla sanità della Calabria: significa che si può morire in condizioni assurde e nessuno è chiamato a spiegare o ad assumersi responsabilità». La vicenda di Serafino Congi ha scosso profondamente le comunità calabresi, riportando sotto i riflettori le gravi lacune del sistema dell’emergenza-urgenza nelle aree montane, dove si muore ancora per l’assenza di mezzi, personale e organizzazione. Con la lettera appena inviata, il Comitato civico “La cura” chiede alle istituzioni di intervenire in maniera decisa, secondo le rispettive competenze e sensibilità, per sollecitare la Direzione dell’Asp di Cosenza alla pubblicazione degli esiti dell’inchiesta. «Il rispetto della verità, della dignità umana e della funzione pubblica – concludono i firmatari – impone un atto immediato di chiarezza e responsabilità».

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