Nell’aula magna dell’ITAS Nitti di Cosenza, il presidente dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, Giorgio Durante, ha incontrato gli studenti delle classi quarte degli indirizzi Biotecnologie Sanitarie e Chimico-biologico dell’Istituto.
Il principale tema trattato è stato il bergamotto, l’oro verde di Calabria, con le sue proprietà, gli usi e i trattamenti per valorizzarne le essenze e il succo.
Gli spunti di discussione con gli studenti sono stati ampi, poiché vasta è l’offerta delle specialità di Calabria di cui l’Accademia si occupa.
L’incontro è stato il punto centrale del modulo “Succhi leggendari” relativo al progetto PON 10.2.2A-FDRPOC-CL-2020-14, vocato alla valorizzazione delle eccellenze calabresi, realizzato grazie al costante stimolo del dirigente scolastico Damiano De Paola ad attivare rapporti scuola-lavoro e di orientamento post-diploma.
Il modulo, coordinato dalle prof.sse Anna Maria Castiglione e Patrizia Murano, è dedicato proprio agli estratti vegetali di piante tipiche del territorio calabrese, quali compagni di strada nell’ideazione di nuove linee produttive artigianali (profumi, liquori, cosmetici e medicamenti) col duplice scopo di valorizzare le risorse territoriali e di favorire la conversione di competenze disciplinari specifiche in altre cross-curricolari.
L’Accademia calabrese opera proprio nei campi dello sviluppo territoriale e del turismo, con attenzione soprattutto al settore enogastronomico, sia in campo culturale che formativo.
Organizza, inoltre, attività e laboratori didattici ed è promotore del Polo tecnico professionale Beta Calabria MED e della fondazione Iridea, nonché dell’omonimo ITS.
Proprio quest’ultimo può offrire ai giovani in possesso di un diploma un’occasione di alta formazione per acquisire il titolo di Tecnico Superiore per il Controllo, la Valorizzazione e il Marketing delle Produzioni Agrarie, Agroalimentari e Agroindustriali.
In Calabria esistono circa 280 PAT (Prodotti Agricoli Tipici): uno di questi è proprio l’oro verde di Calabria, il Citrus Bergamia, che cresce in una zona ben precisa nella provincia di Reggio Calabria, lungo il fiume Amendolea, tra Scilla e Palizzi, stessa zona di riferimento dell’annona, frutto dal sapore esotico, ma anche il frutto del cioccolato, lo zapote nero.
Tutti prodotti che crescono esclusivamente in territorio calabrese, grazie al microclima che li rende unici e irriproducibili nel mondo, offrendo occasioni di imprenditoria particolarmente fruttuose.
È ciò che ha realizzato Clotilde Pegna, fondatrice dell’Anoneto dello Stretto, coltivando e sperimentando diverse combinazioni tra i frutti citati.
Da ricordare che l’olio essenziale di bergamotto è un prodotto IGP, tutelato dal Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria, diretto dall’avvocato Ezio Pizzi.
Numerosi gli utilizzi possibili.
In cosmesi, grazie agli oli essenziali, come base di profumi per le più grandi case di moda (Dior, Yves Saint Laurent, Chanel, solo per citarne alcuni) e di profumi artistici. Una tecnica antica di estrazione era quella della spugna: il frutto del bergamotto veniva diviso in due metà, si separava la buccia dalla polpa con ‘u rrasteddu‘ e le bucce venivano passate e pigiate energicamente tra due spugne, ricavando l’essenza con una culina. Oggi si utilizzano tecniche più avanzate, come la spremitura a freddo con le centrifughe.
In campo dietetico, per via delle sue proprietà ipocolesterolemiche, grazie all’elevata quantità di flavonoidi contenuti e ipoglicemizzante per le proprietà della naringenina, è considerato un ottimo prodotto alimentare. Molti gli studi attuali in questo campo, alcuni dei quali si stanno effettuando presso il Dipartimento di Biologia dell’Unical, nel laboratorio Quasiora, con l’equipe del prof. Di Donna.
Nei liquorifici, infine, poiché con la tecnica dell’infusione a freddo si ottengono ottimi distillati.
Nel corso del suo intervento, il presidente Durante ha fatto un excursus anche su altri prodotti tipici calabresi, come i fichi dottati, il grano Senatore Cappelli, il pecorino crotonese e la liquirizia, focalizzando l’attenzione degli studenti sull’importanza che l’agricoltura di qualità deve avere nel nostro territorio.
Un’agricoltura 4.0, che unisce la tecnologia alla qualità, che permette di diminuire i trattamenti fitosanitari massivi, per dirigersi verso interventi mirati a rendere più efficace e più sostenibile l’agricoltura, risparmiando risorse preziose, quali acqua ed energia.