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Aggredì medico al Pronto Soccorso di Lamezia con un manganello: rinviato a giudizio. L’Asp si costituisce parte civile

Un’aggressione definita “di violenza inaudita e premeditata” quella avvenuta nel novembre 2024 ai danni del dottor Rosarino Procopio, medico in servizio al Pronto Soccorso di Lamezia Terme. A colpirlo fu C.S., già noto alle forze dell’ordine, che si presentò nella struttura armato di manganello. L’uomo reagì con furia alla comunicazione che la parente ricoverata “non aveva più bisogno di cure e poteva essere dimessa”.

Nonostante la comunicazione di prassi, C.S., affiancato da altri familiari, aggredì il personale sanitario, accanendosi in particolare contro il dottor Procopio, che riportò gravi lesioni e un trauma psicologico, con conseguente assenza dal lavoro per oltre un mese.

L’aggressore fu arrestato in flagranza. Il GIP, dott. Domenico Riccio, ha disposto il giudizio per C.S.: l’udienza è fissata davanti al Tribunale di Lamezia Terme in composizione monocratica per il 19 novembre 2025, alle ore 9.00.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro si costituirà parte civile accanto al dottor Procopio, con il patrocinio dell’avvocato Antonello Bevilacqua del Foro di Lamezia Terme. L’Asp intende far valere anche il reato di interruzione di pubblico servizio e il danno subito.

“È una strada che abbiamo percorso altre volte, anche per dimostrare vicinanza alle persone colpite. Chi aggredisce un sanitario aggredisce l’Azienda”, ha dichiarato la Direzione aziendale.

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