“Una nuova paura andò a sommarsi alla precedente. La paura di non arrivare a sapere, il terrore di morire per niente” - Paco Ignacio Taibo II
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Il bilancio di fine anno della UICI di Catanzaro

“La notte di San Silvestro da sempre nella storia delle civiltà moderne rappresenta il passaggio dal vecchio al nuovo portando con se una serie di riflessioni su quanto è stato e sulla speranza per il futuro. Un po’ come a credere che il passaggio di una notte possa davvero presagire un cambio di rotta spesso ci si ferma a pensare su quelle che sono state le azioni che l’anno che si sta congedando ha visto realizzarsi.
In tale prospettiva la sede UICI di Catanzaro – si legge in una nota – presieduta dalla Consigliera Nazionale UICI Luciana Loprete può ritenersi ampiamente soddisfatta del percorso di crescita costante che l’associazione soprattutto nel 2024 ha saputo imporsi divenendo, semmai ce ne fosse bisogno, un punto di riferimento costante sul territorio sia nei confronti della pubblica amministrazione che del privato attraverso una costante rappresentazione di attività, azioni concrete ed iniziative non solo rivolte al mondo della disabilità visiva ma spesso soprattutto ai territori ed ai cittadini.
L’anno 2024 per molti versi infatti ha visto la sezione UICI di Catanzaro porre il proprio focus su quella che è la sua mission ovvero quella di provvedere alla salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità visiva intervenendo con ogni mezzo disponibile sin dalla nascita sino alla cosiddetta terza e quarta età.
L’ha fatto attraverso la costante ricerca di collaborazioni e sinergie non solo con gli enti pubblici ma soprattutto con l’associazionismo privato attraverso il quale la rete e la condivisione di intenti sono e saranno sempre il calibro attraverso il quale si può stabilire il grado di civiltà di un contesto.
Con questo auspicio infatti l’UICI nel corso del 2024 ha fortificato i suoi rapporti con gli enti del territorio, favorendo la cooperazione attraverso la messa a disposizione delle sue competenze e la sua storicità per la realizzazione di iniziative pubbliche e l’ha fatto portando avanti la cooperazione con i service club cittadini, le associazioni più rappresentative anche nel panorama nazionale senza tralasciare quelle cittadine che hanno comunque la loro importanza in termini di rappresentatività.
Tutto quanto realizzato però ha avuto sempre un fattore determinante, ovvero quello di lottare ed intervenire per il miglioramento della qualità della vita dei soggetti ciechi, ipovedenti e pluriminorati, con particolare attenzione proprio a quest’ultima categoria che purtroppo più di altri vive insieme alle famiglie il dramma di non avere servizi ed attività di supporto competenti tanto che spesso spetta proprio alle associazioni come l’UICI il compito di intervenire fornendo le competenze specifiche in base alle condizioni del soggetto.
Particolarmente soddisfatta la Presidente Luciana Loprete che ponendo un momento di riflessione sull’anno concluso, reduce anche dalle fatiche che notoriamente il mese di dicembre particolarmente porta per via dell’evento del 13 Dicembre giunto quest’anno alla sua IX edizione ha voluto porre una particolare riflessione. “La nostra società, troppo attenta al proprio benessere spesso pone in secondo piano quelle che sono le necessità della collettività ed è per questo che come Presidente di una delle associazioni storiche più rappresentative d’Italia ho sentito e sento il dovere di porre particolare attenzione a temi come la disabilità, la scolarizzazione, il rispetto delle persone e delle loro peculiarità lavorando affinché nell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro la collettività tutta possa trovare un punto di riferimento libero, costante e competente.
Mi auguro infine un po’ come tutti, che il 2025 possa rappresentare un anno all’insegna della fratellanza, della condivisione ma soprattutto del RISPETTO per la VITA perché in questi ultimi giorni il tema dell’importanza e dell’unicità della stessa possano seminare in ognuno di noi quella consapevolezza che solo favorendo una dignitosa esistenza possiamo dire di aver vinto la nostra sfida”.
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