Si conclude con un decreto di archiviazione del Gip di Vibo Valentia, il procedimento penale a carico dell’avvocato Bruno Calvetta, oggi segretario generale della Camera di commercio di Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia, che nel giugno 2022 aveva portato all’applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo di 234.560 euro. Provvedimento preso, è scritto in una nota, “sulla base di una contestazione di concorso in abuso d’ufficio per aver sottoscritto nel maggio 2018 una convenzione tra l’Asp di Vibo Valentia e la Camera di commercio di Vibo Valentia che ha consentito a Calvetta di assumere il ruolo di segretario generale e conservatore del Registro imprese della su citata Camera, per un giorno a settimana, contemporaneamente all’incarico già svolto presso l’Asp di Vibo Valentia di direttore del dipartimento Amministrativo”.
L’indagine ha tratto origine dalla segnalazione all’Ufficio di Procura, nel dicembre 2020, dell’allora commissario straordinario pro-tempore dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, con la quale si comunicava lo svolgimento del doppio ruolo di Calvetta in forza della convenzione. In ragione di tale segnalazione e delle indagini svolte, prosegue la nota, “si è formato un postulato accusatorio secondo il quale l’incarico assunto dall’avvocato Calvetta presso la Camera di commercio di Vibo fosse il risultato di plurime violazioni di legge. Orbene, l’operato di Calvetta, così come contestato – prosegue la nota – è stato ritenuto assolutamente legittimo già dal Tribunale della Libertà che a seguito di impugnazione del provvedimento cautelare ha escluso il fumus commissi delicti del reato contestato, affermando che il conferimento a Calvetta dell’incarico presso la Camera di commercio poteva essere conferito senza alcuna espressa limitazione alla stipula di dette convenzioni non solo tra Camere di commercio ma anche tra Camera di commercio e altra amministrazione, escludendo altresì, alcuna collusione tra i pubblici ufficiali e Calvetta”.
“Su tale valutazione – conclude la nota – si è pronunciata anche la Suprema Corte, che nel dichiarare l’inammissibilità del ricorso dell’Ufficio di Procura ha affermato come l’iter argomentativo del Tribunale della Libertà, nel cassare il provvedimento di sequestro preventivo, fosse sostenuto da una motivazione assolutamente logica e fondata, ribadendo, di talché la legittimità della condotta di Calvetta nonché delle amministrazioni procedenti. Nel procedimento l’assistenza legale a Bruno Calvetta è stata assunta dall’avvocato Giuseppe Bagnato del Foro di Vibo e dall’avvocato Giusy Caliò del Foro di Catanzaro”.