“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Rilanciare e strutturare l’affido in Calabria: costituito un coordinamento regionale tra associazioni. Le proposte

Le associazioni M’aMa DPDB APS Calabria,MetaCometa APS, Forum delle famiglie Calabria, A. Maslow APS, Agape sede Calabria, Centro Emmaus, Papa Giovanni XXIII, tutte operanti in Calabria, oltre che a livello nazionale, hanno costituito un coordinamento regionale che vuole rilanciare l’affido familiare nella nostra regione come previsto dalle linee guida regionali. E’ nato così, “Coordinamento per la tutela e la promozione dei diritti dei bambini della Calabria” che vuole essere uno stimolo e un supporto alle autorità pubbliche e alle istituzioni ad ogni livello. Una scelta ritenuta necessaria in quanto la Regione, se non timidamente ed in maniera non organica, non ha dato corso alle linee guida regionali nonostante che la problematica assuma un valore sociale di notevole importanza.
“Occorre – affermano le associazioni – che ci sia un ribaltamento di prospettiva in materia di tutela dei diritti dell’infanzia, e significare che il diritto dell’adulto deve cedere, comunque, il passo di fronte al preminente interesse del bambino. La Regione – aggiungono – deve intervenire con un reale investimento di risorse nonché strutturare un coordinamento in grado di rispondere alle necessità di aiuto ai minori e alle famiglie affidatarie”Il Coordinamento, avanza una serie di proposte tra le quali: incremento di persone e risorse sui centri affido, con un coordinamento e in collaborazione con i Comuni capofila,tali da diventare servizi essenziali; obbligatorietà del “Progetto di affido”, presupposto essenziale per l’avvio di ogni affido; ed ancora, affidi consensuali, ora meno attivati, a vantaggio della scelta dell’affido giudiziario, garantire un reale sostegno, anche economico, per i percorsi di avvio all’autonomia de ragazzi in affido familiare, dopo il raggiungimento della maggiore età. La famiglia affidataria poi, è una risorsa e soggetto attivo nel progetto garantendogli una reale integrazione socio-sanitaria; priorità e gratuità di accesso per i servizi e le risorse dei comuni e dell’ASL con particolare riferimento alle prestazioni di natura psicologica e di psicoterapia. Le associazioni del coordinamento, che intende allargarsi anche ad altre realtà, offrono la disponibilità alla co-progettazione per la creazione dei Centri Affido sui territori.
Importante ai fini di una comunicazione efficace – sostengono le Associazioni – è la predisposizione di un vademecum per rafforzare servizi sociali e che comprenda percorsi formativi, per declinare competenze e indicazioni specifiche per interventi in situazioni di criticità a tutela dei minori. Altri punti che le associazioni evidenziano, è di facilitare l’accesso dei bambini in affidamento ai nidi oltreché la cultura dell’accoglienza e dell’affido nelle scuole, l’iter dei permessi di soggiorno per bambini affidati extracomunitarie i viaggi all’estero per i ragazzi in affido, soprattutto riguardo agli scambi scolastici. Il coordinamento oltre ad uno stabile rapporto di dialogo con la Regione Calabria, per rilanciare l’affidamento familiare, si impegnano ad un’opera di diffusione sul territorio regionale favorendo percorsi di incontro e di confronto per tutte le associazioni e le reti di famiglie affidatarie”.
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