Accanto alla “percezione dell’Antico” l’Associazione Culturale Anassilaos privilegia già da qualche anno un diverso filone di ricerca volto ad approfondire aspetti e temi relativi alla storia contemporanea con particolare riguardo al periodo compreso tra la fine del Settecento, l’Ottocento con la nascita dell’Italia Unita e il Novecento. Se l’antico consente di conoscere le proprie radici, la contemporaneità aiuta a comprendere le vicende passate e presenti del nostro Paese. Per tale ragione, nell’ambito della Primavera Reggina promossa dal Comune di Reggio Calabria, l’Associazione Culturale Anassilaos, presso la Biblioteca De Nava (Sala Giuffrè della Villetta) e congiuntamente con essa, svilupperà i temi legati a tale filone di ricerca dedicando il mese di maggio alla storia contemporanea del nostro Paese. D’altra parte la modalità stessa che ha portato alla nascita dell’Italia come nazione indipendente nel consesso europeo con la soluzione unitaria e monarchica sotto i Savoia, l’unica possibile al momento, contrapposta a quella unitaria ma repubblicana propugnata dal Mazzini e addirittura a quella federale avanzata da Vincenzo Gioberti nel suo “Primato degli Italiani”, è stata sempre oggetto di riflessione, una riflessione “alta” che nulla o poco ha da vedere con il chiacchiericcio antistorico e ideologico che oggi alimenta certo dibattito pubblico. Il tema generale proposto dal Sodalizio reggino “Rivoluzione e Controrivoluzione nel Mezzogiorno d’Italia e in Calabria dal 1799 al 1860” parte proprio dal ruolo fondamentale avuto dalla Rivoluzione Napoletana del 1799 e dalla sua violenta repressione ad opera del Cardinale Ruffo negli eventi successivi del Regno di Napoli. Non ci si stancherà mai di sottolineare come gli ideali altissimi dei rivoluzionari del 1799, intellettuali, ricchi borghesi e nobili avveduti, poco si conciliassero con i bisogni e le esigenze concrete del popolo minuto e contadino, che non sapeva né leggere e né scrivere, al quale purtuttavia si prospettavano i valori della costituzione e della libertà di stampa senza peraltro offrire un miglioramento delle condizioni economiche e sociali. Non è dunque strano che l’Armata Cristiana e Reale della Santa Fede in Nostro Signore Gesù Cristo – così si definiva l’esercito di Ruffo – abbia avuto la meglio sui rivoluzionari ma la vittoria dell’elemento più reazionario e retrivo segnò definitivamente il distacco della dinastia dei Borboni dalla classe più colta e dinamica del Regno che da allora in poi, come dimostrato dagli eventi successivi, perseguì obiettivi politici che non contemplavano più la monarchia dei Borbone, e spiegano anche come nel 1860 uno Stato apparentemente forte sia crollato, tra lo stupore delle cancellerie europee, dinanzi alla spedizione di un geniale avventuriero. Tutti gli incontri si terranno presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava con inizio alle ore 17,00. Si comincia l’8 maggio con una lezione del Prof. Giuseppe Caridi, storico, già ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Messina, Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, che prendere le mosse proprio dal Cardinale Fabrizio Ruffo alla luce del suo importante saggio “Il Cardinale Ruffo e la riconquista del Regno di Napoli nel 1799” nel quale restituisce all’eminente uomo di Chiesa nonché politico e generale una dimensione storica obiettiva ed equilibrata. Il giovedì successivo, 15 maggio, il Prof. Antonino Romeo, Deputato di Storia Patria per la Calabria e componente del Direttivo ICSAIC, affronterà invece il tema sopra delineato, quello cioè del “Risorgimento sotto accusa: Voci e motivi di una delusione annunciata”, nel quale dara conto dell’ampio dibattito storiografico nonché politico che ha caratterizzato il periodo postunitario. Giovedì 22 maggio sarà invece un giovanissimo studioso di storia, Antonio Buttiglione, Assegnista di ricerca di Storia Contemporanea presso l’Università di Salerno e allievo del prof. Carmine Pinto, ad analizzare un’altra rivoluzione, quella del 1848, nella sua prospettiva e dimensione calabrese. Dalla Calabria a Reggio ci condurrà invece l’ultimo incontro, il 29 maggio, a cura di Fabio Arichetta, Deputato di Storia Patria per la Calabria e Dottorando di Ricerca all’Università di Messina, il quale parlerà del ruolo avuto nella Rivoluzione Nazionale del 1860 dai fratelli Agostino e Antonino Plutino, impegnati da sempre nel sostenere la causa della liberazione della Calabria dal regime borbonico. Nella circostanza Giuseppe Diaco, cultore di storia e collezionista, terrà una comunicazione sul tema sul “Reggio Calabria. Da una dinastia all’altra. Da Piazza dei Gigli a Piazza Vittorio Emanuele II” dedicata ai mutamenti della denominazione di vie e piazze dovuta ai cambiamenti politici e dinastici che in questo caso hanno riguardato la piazza più importante della Città da sempre centro politico e amministrativo come dimostrato dalle più recenti scoperte archeologiche.
Anassilaos: gli incontri del mese di maggio a Reggio Calabria
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