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Reggio, in arrivo la grande mostra del Museo Archeologico: opere straordinarie sul tema della musica e della danza nell’antichità

Mercoledì 14 giugno, alle ore 17.00 nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si terrà l’inaugurazione della grande mostra “Per gli dei e per gli uomini. Musica e danza nell’antichità”. Una location d’eccezione, al cospetto dei meravigliosi Bronzi di Riace, per dare il via alla ricca programmazione estiva del MArRC, con esposizioni, eventi, concerti e tante altre occasioni per “ritrovarsi al Museo”.

La mostra è stata curata dal direttore del Museo Carmelo Malacrino insieme all’archeologa Patrizia Marra e alla dott.ssa Angela Bellia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR e studiosa di musica antica tra le più accreditate a livello internazionale.

«Questa esposizione – sottolinea la dott.ssa Belliapone in evidenza la necessità di indagare sul “soundscape storico” alla riscoperta del “tessuto sonoro” nel quale vivevano le civiltà che ci hanno preceduti per aiutarci a comprendere come il suono sia presente nella vita e nell’ambiente naturale e come sia oggi più che mai necessario sollecitare una nuova sensibilità verso il suono e la musica come parte dell’ecosistema nel quale siamo immersi».

Oltre 160 opere in esposizione, provenienti non solo dalle collezioni del MArRC; vasi in ceramica figurata e in argento decorato, avori e ossi lavorati, piccole statuette in terracotta e grandi statue in marmo, fino agli affreschi e a numerosi strumenti antichi in bronzo giungono sulla sponda dello Stretto sia dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, diretto da Paolo Giulierini, sia dal Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa, diretto da Carmelo Bennardo.

«La mostra – aggiunge la dott.ssa Marra – vuole sensibilizzare il pubblico più ampio al fascino dei suoni del mondo antico, conducendo i visitatori alla scoperta delle tante differenze nelle sonorità greche e romane, ma anche delle tante analogie che le accomunano al presente”.

Al visitatore sarà offerta una incredibile selezione di reperti, che testimonia quanto la musica e la danza abbiano rivestito un ruolo fondamentale nella società antica, permeandola in ogni suo aspetto. Il tutto organizzato seguendo linee guida tematiche volte a favorire un graduale approfondimento del panorama sonoro nel mondo greco e romano. La sezione dedicata agli strumenti musicali permette al visitatore di familiarizzare con terminologia e forme – in alcuni casi decisamente “curiose” – degli oggetti sonori. Le testimonianze figurate giunte sino a noi, sui supporti più diversi, guideranno il pubblico attraverso la scoperta dei modi di ascoltare e produrre musica e danza nel corso dei diversi frangenti della vita, in ambito domestico, così come nelle occasioni conviviali, cultuali e di intrattenimento.

Il percorso espositivo sarà reso ancora più emozionante dalle note della lyra nell’interpretazione dell’antico strumento a sette corde suonato da Nikos Xanthoulis, che riecheggeranno negli ambienti accompagnando due video appositamente predisposti per l’esposizione.

All’inaugurazione parteciperà il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Francesco Romano, con un Ensemble di musica d’insieme per strumenti ad arco della cattedra del prof. Giovanni Caridi, con brani di F.J. Haydn, J.S. Bach e K. Jenkins. Tra le Istituzioni, sono stati invitati a dare un saluto la Vicepresidente della Regione Calabria, Giusy Princi; il Sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace; il Sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti; il Segretario Regionale del MIC e Soprintendente ABAP RC-VV, Fabrizio Sudano; la Direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR, Costanza Miliani.

Sarà certamente la mostra più bella e articolata degli ultimi anni – conclude Malacrino –, alla quale lavoriamo sin dal 2019. Ringrazio le amiche Angela Bellia e Patrizia Marra per questa collaborazione, che farà scoprire tanti aspetti suggestivi della musica e della danza nell’antichità. La mia gratitudine va anche ai direttori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa per i numerosi prestiti di opere. Una fruttuosa sinergia, volta a valorizzare al meglio queste opere meravigliose”.

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