“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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Reggio: il 17 agosto in scena “Uno, Nessuno e centomila” a Catonateatro

Ultimo appuntamento con la grande prosa, mercoledì 17 agosto, con Pippo PattavinaMarianella Bargilli per il Festival Catonateatro, con Uno, Nessuno e centomila, pubblicato nel 1925, ultimo romanzo del genio agrigentino, Luigi Pirandello, è la summa del suo pensiero, della sua sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la Forma. L’Autore stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. Attualissimo, nella descrizione della perdita di senso che l’Uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabbondare  dei grandi sistemi antropologici e sociali, che finiscono con l’annullarlo, inglobandolo: dallo    Stato alla Famiglia, dall’istituto del Matrimonio al Capitalismo, dalla Ragione alla Follia.

Vitangelo Moscarda, interpretato da Pippo Pattavina, scopre di non conoscersi, di non essere una persona, di indossare centomila maschere, una per ogni persona che conosce e una anche per se stesso. Vitangelo è uno, è tanti e allo stesso tempo è nessuno. Interviene allora la follia, unica via di scampo dalla tragicità e la paradossalità della vita. La follia deriva dalla consapevolezza, dal pensiero che lo porta a convincersi delle proprie teorie e a voler sfidare quel mondo dalle centomila apparenze nel quale si sente imprigionato.

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