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Reggina, a Vibo match da dentro o fuori. Il doppio caos al buio…

di Paolo Ficara – La collezione di amarezze calcistiche dell’ultimo periodo, si arricchisce dell’1-1 cui il Sambiase ha costretto la Reggina al “Granillo”. Ad un tifoso amaranto, sortisce lo stesso effetto di un pareggio contro il Bocale per un sostenitore del Catanzaro. Chi ha assistito alla gara, non fatica a riconoscere i meriti ad un avversario apparso organizzato. E con qualche elemento che non ha nulla da invidiare ai titolari di Pergolizzi.

Il Sambiase, quinto in classifica, aveva già mostrato le proprie qualità ottenendo sette punti contro Siracusa, Vibonese e Scafatese. Ma non si tratta né di una consolazione, né tantomeno di un alibi. La Reggina ha infatti perso gli scontri diretti contro Scafatese e Siracusa, e da qualche parte deve pur recuperare questi punti. Stesso discorso che valeva la settimana precedente, contro un Akragas che aveva già fermato Ciro Foggia e compagni.

Il vero rimpianto risiede nella classifica. Una vittoria, che sarebbe stata comunque possibile e legittima in virtù delle maggiori occasioni avute nella ripresa, avrebbe consentito alla Reggina di agganciare la vetta seppur in coabitazione. Il trenino delle prime quattro è destinato a perdere prima o poi un vagone, magari intorno a gennaio. Quel vagone non deve essere amaranto, e bisognerà dimostrarlo una buona volta contro una diretta concorrente.

Domenica prossima si disputerà infatti Vibonese-Reggina, con la squadra del presidente Caffo reduce dal match rinviato con l’Acireale. E dunque riposata, oltre che ancora in testa. Dispone di quei giocatori decisivi che mancano, per caratteristiche, all’organico costruito dal ds Bonanno e dagli altri consulenti che ogni tanto fanno capolino al “Granillo”. Qualche ulteriore carenza, oltre a quella del centravanti di peso, si è evidenziata proprio contro il Sambiase.

Non si capisce perché Pergolizzi non abbia presentato dall’inizio la formazione coniata dopo l’intervallo, con un terzino destro under e Renelus – piuttosto che Provazza, relegato in tribuna – nel tridente. Sta di fatto che viene scorrettamente messo alla berlina il 19enne Marcel Perri. Il quale, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, è un trequartista. E già l’anno scorso, tra gli eccessivi stimoli a microfono acceso ricevuti dal proprio allenatore, aveva messo assieme un interessante bottino di reti. Rilasciare dichiarazioni negative sul ragazzo nelle scorse settimane, per poi catapultarlo dalla tribuna alla titolarità in un ruolo che non gli appartiene, significa bruciare lui e nuocere alla squadra. Presentare un 4-3-1-2 con Perri suggeritore dietro Barranco e Ragusa, non era così difficile.

Ringraziamo la classe politica locale per averci rievocato un’atmosfera, che non vivevamo dai tempi del concerto di Marco Masini allo stadio Comunale, ad inizio anni ’90. Ma qui ci sarebbe da rievocare Ligabue: “Certe luci non puoi spegnerle”. Nell’ultimo quarto d’ora abbondante di gara, Reggina-Sambiase si è giocata di fatto al buio. Con i pochi riflettori accesi, dalla tribuna, puntati solo sulle panchine a mò di interrogatorio. L’ora solare è tornata da appena due settimane: ci si chiede se nelle prossime domeniche, i calciatori dovranno illuminarsi il campo con le torce.

Il destino ha voluto che si scatenasse il caos, in campo, proprio nei minuti finali. Con un parapiglia nel quale, agli occhi dell’arbitro, è spiccata la chioma bionda di Forciniti, espulso forse per un gesto di reazione. Non sappiamo se il buio abbia impedito all’arbitro di vedere altri gesti, da un Sambiase comunque comportatosi molto correttamente nel corso dei 90 minuti.

Un altro caos invisibile all’occhio del tifoso, avviene nella pancia dello stadio dopo il triplice fischio. L’area compresa tra spogliatoi e sala stampa, vive un viavai di persone che non hanno alcun titolo a presenziare in spazi o in stanze destinate ai tesserati. E c’è da domandarsi come mai il direttore generale Giuseppe Praticò sia stato prodigo di dichiarazioni, dopo le sole due partite giocate veramente bene dalla Reggina, ma non si avvicini ai microfoni in seguito ai recenti pareggi così come a Siracusa.

Al “Granillo” si è rivisto Ivan Rizzuto, per pochi mesi direttore dell’area corporate nella Reggina di Felice Saladini. Forse è stato tra i primi a sentire puzza di bruciato. Professionista tra i più affermati in Italia per la gestione marketing e non solo, in tribuna ha salutato, tra gli altri, anche il sindaco Giuseppe Falcomatà. E durante il secondo tempo si è intrattenuto per diversi minuti con il delegato allo sport, Giovanni Latella. Alle 19:00 Reggina Talk in diretta sulla pagina facebook del Dispaccio: nel pomeriggio annunceremo i quattro ospiti previsti, sempre tramite facebook. Si prospetta un’altra puntata vivace, potrebbero intervenire ben due presidenti.

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