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Ridotti gli orari della farmacia territoriale di Vibo, il consigliere regionale Lo Schiavo: “Inaccettabile, l’Asp aveva assunto ben altri impegni”

«Nonostante gli impegni e le rassicurazioni fornite dal commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia circa il potenziamento del servizio della Farmacia territoriale, devo ancora una volta constatare come la situazione sia rimasta sostanzialmente invariata se non addirittura peggiorata».

Lo riferisce in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, segnalando il perdurare dei disagi per gli utenti della Farmacia territoriale dell’Asp di Vibo Valentia.

«Nel novembre scorso, dopo innumerevoli sollecitazioni, avevamo registrato con favore l’interesse dell’azienda a potenziare il servizio che riguarda una vasta utenza su tutto il territorio provinciale, composta perlopiù da pazienti fragili spesso alle prese con cure salvavita. L’occasione era stata offerta dalla risposta che il commissario Battistini aveva fornito ad un’apposita interrogazione, da me presentata unitamente al consigliere Mammoliti, nella quale si garantiva il miglioramento della struttura, il potenziamento del personale e un efficientamento nel servizio di distribuzione dei farmaci. Oggi, a circa due mesi di distanza da quell’impegno formale, le condizioni non sono affatto migliorate e si continuano a registrare, incessanti, le segnalazioni da parte dell’utenza. I provvedimenti assunti, paradossalmente, anziché potenziare il servizio, hanno portato ad una riduzione dei giorni di apertura della farmacia, che resta chiusa il lunedì e il martedì mattina, prestando servizio solo dal mercoledì al venerdì (e solo dalle 8.30 alle 12.30) e il martedì dalle 15 alle 17.30. Sempre con un unico farmacista allo sportello. È evidente come ben diverse fossero le aspettative rispetto a questo servizio fondamentale, vista la delicatezza delle funzioni che è chiamato ad assolvere. Ed è altrettanto evidente che non si può continuare a mortificare così centinaia di utenti fragili che da troppo tempo aspettano risposte. Esorto dunque l’azienda sanitaria, ancora una volta, a farsi carico con serietà e responsabilità di questa problematica, dando seguito agli impegni assunti. Da parte mia porterò ancora una volta la questione all’attenzione delle massime istituzioni regionali, nella convinzione che non debbano essere i cittadini, specie quelli più deboli, a pagare le conseguenze di un sistema sanitario spesso difettoso e insufficiente».

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