Sono 10 i porti “oggetto di proiezioni della criminalità organizzata” in Liguria, dove “le mani della ‘ndrangheta sembrano coinvolgere tutti i principali scali: Genova, La Spezia, Vado Ligure, Ventimiglia e Savona”. Lo rileva il rapporto ‘Diario di bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani’ elaborato dall’associazione Libera sulla base dei dati provenienti da Assoporti, Commissione parlamentare Antimafia, DIA, DNAA, Agenzia delle dogane e Guardia di finanzia. Il rapporto analizza le infiltrazioni della criminalità organizzata nei porti commerciali e turistici. Il porto di Genova con 14 casi accertati nel 2022 è al secondo posto a livello nazionale per episodi di criminalità, dietro ai 15 di Ancona, davanti agli 11 rispettivamente di Napoli e Palermo. Complessivamente sono 23 i casi localizzati nei porti della Liguria nel corso dell’anno. Il business criminale principale accertato nel porto di Genova è il traffico illecito di merce contraffatta con 8 eventi, di cui 5 provenienti dalla Cina. Altri casi invece riguardano il traffico illecito di rifiuti, tanti quanti quelli relativi a illeciti valutari. Numericamente residuali sono le attività legate al traffico di stupefacenti, contrabbando e traffico di animali. Secondo la Commissione parlamentare Antimafia il porto di Genova è “esposto alle dinamiche dei principali macrofenomeni criminali autoctoni e di altre organizzazioni criminali transnazionali, tra cui principalmente il traffico di sostanze stupefacenti, di merce di contrabbando o contraffatta, anche nel settore alimentare e farmaceutico, e dal traffico illecito di rifiuti specialmente di natura pericolosa”.
Le mani della ‘ndrangheta in 10 porti liguri, l’associazione Libera: “Genova al secondo posto in Italia per episodi criminali”
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