Riceviamo e pubblichiamo:
Spett.le Amministrazione comunale di Catanzaro
Spett.le Assessorato alla Pubblica Istruzione
Spett.le Ufficio del Garante per l’Infanzia e per l’Adolescenza
Al Vicepresidente della Giunta Regione Calabria
Al Ministro dell’Istruzione
Oggetto: Richiesta intervento per consentire di seguire regolarmente le lezioni
Con nota del 9 ottobre 2023, allegata, si chiedeva l’intervento
dell’Amministrazione comunale di Catanzaro, al fine di garantire, concretamente, il
diritto alla frequenza scolastica della piccola Virginia Naccarato.
La piccola Virginia frequenta la V° classe, sezione B, del Plesso “Porto”, facente
parte dell’I.C. “Vivaldi” di Catanzaro e, nei precedenti quattro anni, ha frequentato
regolarmente le lezioni nonché usufruito del servizio “scuolabus”.
Quest’anno – come di perfetta conoscenza dell’Ente – l’alunna, per poter rientrare a
casa, è costretta ad anticipare l’uscita, perdendo l’ultima ora di lezione.
Tale circostanza è stata più volte segnalata dalla madre, signora Rosa Lucente,
all’Amministrazione comunale – con p.e.c. ricevuta dall’Ente in data 27 settembre
2023 – senza, tuttavia, ottenere il benché minimo riscontro.
Proprio come nessun riscontro è stato fornito alla richiesta formulata dalla
scrivente associazione con p.e.c. del 9 ottobre 2023.
Neppure il sollecito del 15 novembre 2023 (sempre a mezzo p.e.c.) ha ottenuto risposta dall’Amministrazione comunale.
Soltanto a seguito dell’intervento della stampa locale, l’Amministrazione comunale
ha finalmente deciso di rispondere:
1. Sotto l’aspetto formale il comune di Catanzaro (con nota prot. n.134587/2023)
evidenzia: “tenuto conto del fatto che questa problematica si verifica solo nelle
giornate di lunedì, martedì e mercoledì… non ha potuto far altro che prendere atto
delle intese raggiunte” … “tra Istituto Scolastico e A.M.C. SpA”.
In buona sostanza l’Ente ha deciso – in modo a dire il vero assai elegante – di
“lavarsene le mani“.
2. Sotto l’aspetto mediatico, invece, il comune di Catanzaro ha assunto una
strategia totalmente differente: con un comunicato stampa l’Assessore
all’istruzione ha espresso “tutta la volontà e disponibilità nel trovare una soluzione
al caso denunciato da Codacons” aggiungendo “Anche qualora una situazione di
disagio interessasse un solo studente, è giusto recepire ogni bisogno a tutela del
diritto allo studio e individuare eventuali correttivi ad un servizio che è stato
predisposto contemperando le indicazioni della scuola con quelle propriamente
legate alla gestione del trasporto pubblico.”.
Inoltre, nel corso dell’incontro annunciato nel comunicato dell’Assessore e tenutosi
in data 20 novembre 2023, lo stesso Assessore assicurava un suo personale ed
immediato intervento teso a risolvere – finalmente – la situazione.
E che la vicenda sia davvero grave lo si ricava, sia dalla palese discriminazione cui
è sottoposta la piccola; sia perché viene messo in discussione il suo diritto allo
studio e, infine, perché queste sistematiche assenze finiscono, inevitabilmente, per
incidere negativamente sul suo andamento scolastico.
Purtroppo si deve prendere atto come la disponibilità manifestata sia stata solo di
facciata mentre, nei fatti, si deve constatare un assoluto disinteresse verso i
problemi di una minore costretta a subire quotidiane discriminazioni.
Siamo dinnanzi ad una vergogna che è simbolo di un paese che, negando
l’accesso al sapere, finisce per alimentare le diseguaglianze.
Pensare ad una scuola pubblica, che sia a portata proprio di tutti, significa provare
a contrastare le disuguaglianze dei ragazzi che la frequentano.
Invece si preferiscono i proclami ma, a microfoni spenti, della scuola e delle
difficoltà dei ragazzi e delle loro famiglie non importa nulla a nessuno.
E questa vicenda, dopo il servizio mensa diventato un lusso per pochi, è l’ulteriore
conferma di un paese sempre più classista.
Per questo motivo si confida nell’intervento del Garante per l’Infanzia e per
l’Adolescenza per consentire alla piccola Virginia la possibilità di seguire – proprio
come tutti i compagni – le lezioni della scuola dell’obbligo.
Tollerare gli ostacoli quotidiani all’accesso al sapere, così come chiudere gli occhi
sulle difficoltà delle periferie dei bambini, finisce non solo per favorire
l’abbandono scolastico, ma alimenta le disuguaglianze.
Si confida che sarà compresa l’urgenza.
Con sommo rammarico
Francesco Di Lieto