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Un libro necessario: I campi di Salò di Carlo Spartaco Capogreco

Con I campi di Salò. Internamento ebraico e Shoah in Italia (Einaudi, Torino 2025), Carlo Spartaco Capogreco, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università della Calabria, firma un’opera fondamentale per comprendere la geografia della Shoah nel nostro Paese e il ruolo attivo della Repubblica Sociale Italiana nella persecuzione antiebraica. Il volume colma una lacuna significativa nella storiografia italiana: la mancanza di una mappatura complessiva dell’internamento ebraico promosso dal regime di Salò, a partire dal 1° dicembre 1943, e delle sue interazioni con la deportazione organizzata dai nazisti nell’ambito della “soluzione finale”. Capogreco analizza come, proprio in quel passaggio drammatico di fine 1943, la responsabilità dei rastrellamenti sul territorio italiano sia progressivamente passata dai tedeschi ai fascisti repubblicani, segnando un punto di svolta nel coinvolgimento diretto dell’apparato italiano nella Shoah. Attraverso un’accurata indagine storica, territoriale e archivistica, l’autore ricostruisce l’intero sistema dei cosiddetti “campi provinciali” di internamento: strutture locali, spesso improvvisate, in cui gli ebrei venivano trattenuti in attesa del trasferimento in “campi speciali” di maggiore portata. Questi campi, attivi in diverse province italiane, furono snodi cruciali, sebbene troppo a lungo rimossi dalla memoria collettiva, dell’apparato repressivo e genocidario instaurato nel nostro Paese. Il lavoro di Capogreco non si limita al periodo della RSI. Il libro offre uno sguardo d’insieme sull’intera parabola dell’internamento civile fascista, dal 1940 al 1945, evidenziando il fitto intreccio tra luoghi geografici e funzioni politico-poliziesche. Si estende anche ai Lager nazisti operativi sul suolo italiano, restituendo così un quadro esaustivo della macchina di internamento e sterminio. L’autunno del 1938 segna l’inizio della persecuzione di Stato contro gli ebrei italiani. Ma è con la nascita della Repubblica di Salò, dopo l’8 settembre 1943, che la persecuzione compie un “salto di qualità”. L’ordinanza del novembre 1943 – semplice, telegrafica – decreta l’arresto, il sequestro dei beni e l’internamento sistematico degli ebrei. È un atto che, di fatto, nega loro ogni diritto all’esistenza. Eppure, per decenni, questo passaggio è stato sottovalutato o ignorato. I campi di Salò è un libro rigoroso, doloroso e necessario. Riporta alla luce una pagina dimenticata della storia italiana e ci costringe a fare i conti con una verità scomoda: la responsabilità italiana nella Shoah non fu marginale né solo esecutiva, ma anche organizzativa e consapevole. Un’opera destinata a diventare un punto di riferimento imprescindibile per la memoria e la coscienza civile del Paese.

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