“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Ambientalisti contro il “Jova Beach Party” a Roccella Jonica: “Coste italiane preziose per la biodiversità”

Alcuni associazioni ambientaliste, Lipu, Italia Nostra, Marevivo, StorCal e Rifiuti Zero, hanno sottoscritto una nota in cui esprimono la loro contrarieta’ al “Jova Beach Party”, il concerto di Jovanotti in programma a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, il 12 e 13 agosto. “Il luogo scelto per lo spettacolo – affermano le associazioni – non e’ un’area protetta, ne’ tanto meno quest’anno sono state rilevate, finora, nidificazioni di Fratino e di Tartaruga marina, le due specie che normalmente si riproducono nell’area scelta per lo spettacolo. Le autorizzazioni sono state concesse ed e’ quindi tutto legale e regolare. Via alle ruspe, dunque, per lo sbancamento e il livellamento della spiaggia, alla sistemazione del ‘villaggio, grande pressappoco quanto tre campi di calcio), delle luci e di tutto il necessario. L’area ionica reggina in cui e’ in programma il concerto e’, pero’, e’ tra le piu’ vocate per ospitare le due specie a rischio di estinzione. Per vivere e riprodursi hanno bisogno della spiaggia, non possono farne a meno, perche’ e’ proprio sulla spiaggia che depongono le loro uova e lo fanno da migliaia di anni, prima ancora che Jovanotti si inventasse questa ‘grande figata’. Tutte le coste italiane, sabbiose o rocciose che siano, sono aree preziose per la biodiversita’. D’estate subiscono una forte pressione antropica e i mega eventi in spiaggia, aggravano notevolmente la gia’ precaria conservazione di questi siti, fonte di grave disturbo per la fauna selvatica. Spiagge e litorali rappresentano ambienti fragili e dinamici e sono importanti aree di transizione tra la terraferma e il mare. Movimentare, come nel caso del ‘Jova Beach Party’, migliaia di metri cubi di sabbia per rendere fruibile la spiaggia a migliaia di persone, oltre a distruggere dune, piante pioniere ed ecosistemi diversi, e’ pericoloso per la stabilita’ dell’arenile”. “Gli organizzatori – dicono ancora gli ambientalisti – sostengono che tutto sara’ riportato come prima. Ma questa e’ una menzogna, come del resto e’ stato dimostrato in altri siti coinvolti da passaggio del ‘Jova Beach party’. In molti casi il danno sara’ irreversibile. I processi di ripristino hanno tempi naturali molto lunghi. Una spiaggia aggredita contemporaneamente da migliaia di persone che ballano, saltano e compattano la sabbia, preventivamente livellate dalle ruspe, non tornera’ come prima se non dopo anni. Non esistono concerti ecosostenibili in spiagge o aree naturali. Anzi, questi sono spesso il frutto di decisioni, anche politiche, che violano gli stessi valori di sostenibilita’ e tutela ambientale declamati tra le loro finalita’. Ed e’ ancora piu’ strano che vengano concesse autorizzazioni per concerti, visto che ad oggi l’articolo 9 della Costituzione non tutela piu’ solo il paesaggio, ma anche l’ambiente, la biodiversita’ e gli ecosistemi, ponendo anche un limite all’iniziativa economica privata, che non puo’ svolgersi in contrasto con la salute e l’ambiente. Ma evidentemente tutto questo non basta”. “Per tali motivi – conclude la nota – chiediamo che siano introdotte al piu’ presto norme che vietino pratiche pericolose e ingiuste, dal momento che esistono luoghi storicamente deputati allo svolgimento di spettacoli come quello di Jovanotti, come stadi e arene”

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