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Reggio: il 7 agosto a Catonateatro, Sergio Rubini racconta “Ristrutturazione”

Dopo anni passati a pagare l’affitto, metti che un bel giorno ti svegli e decidi di starla a sentire quella vocina che da anni ti dice di fare quel passo che non hai mai avuto il coraggio di fare: metterti sulle spalle un mutuo e comprare finalmente una casa tutta tua. I benefici di essere proprietario di un immobile li conoscono tutti. Ciò che nessuno dice sono i sicuri disastri a cui andrai incontro il giorno in cui deciderai di mettere quell’unico bene che possiedi nelle mani di una ristrutturazione.

A raccontarlo sarà Sergio Rubini il 7 agosto a Catonateatro, nella pièce “Ristrutturazione”, scritta insieme a Carla Cavalluzzi. Sarà un racconto, in forma confidenziale, della ristrutturazione di un appartamento, un viavai di architetti e ingegneri, allarmisti e idraulici, operai e condòmini. Una pletora di personaggi competenti e incapaci, leali e truffaldini, scansafatiche ed operosi fino all’esaltazione che si avvicendano nella vita dello sfortunato padrone di casa stravolgendola senza pietà. E questa vita sconvolta lo è ancor di più se i padroni di casa sono due, un Lui e una Lei, con i loro diversi punti di vista, la loro diversa capacità di resistere all’attacco quotidiano delle truppe corazzate che trasformano il loro “nido” in una casa occupata. E quando il tubo di scarico si intasa allagando la camera da letto, sembrerebbe che anche le fondamenta che reggono la stabilità della coppia stiano per cedere. Accompagnato e intervallato dai motivi e dalle atmosfere della famosa band “Musica da ripostiglio”, il racconto prende il via da molto lontano: una prima casetta a Roma, un seminterrato con un problema idraulico per il quale si offre di dare una mano un maldestro autista di cinema che finirà per trasformare il seminterrato in una piscina; e poi il bell’attico tra i tetti della capitale dall’affitto galattico dove però non funziona niente, dal citofono all’acqua calda. Per finire con l’acquisto tanto desiderato di una casa propria, la prima casa, ed è allora che il fenomeno della ristrutturazione si abbatte sui due sventurati inesorabilmente. Una vasca da bagno da costruire in loco, delle tende frangisole automatizzate, l’installazione dell’allarme e delle relative telecamere, l’azzeramento di un vergognoso odore di fogna che non molla la presa per ben trenta giorni, sono le stazioni attraverso le quali si snodano le vicissitudini del protagonista e della sua compagna che a loro volta vengono fuori da quel turbinio di eventi, stressati ma ristrutturati… se non che l’arrivo della pandemia azzera tutto, imponendo nuove regole e nuovi codici: un nuovo mondo che necessita a sua volta di una ristrutturazione profonda e collettiva per poter ricominciare a girare.

 

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