“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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“La gioventù perduta”, presentato a Crotone il libro di Domenico Celestino

Un romanzo che attraversa un periodo della storia recente del nostro paese, “gli anni di piombo” ma anche un racconto di vita vissuta, una storia di amori, di amicizie, di scelte e di errori, di luoghi e di persone. Un romanzo di “vita vissuta”.

E’ il libro di Domenico Celestino “La gioventù perduta” che è stato presentato ieri sera al Parco Pitagora.

Dopo i saluti della vice sindaco Rossella Parise, lo scrittore calabrese si è addentrato non solo nei contenuti del romanzo ma anche nell’analisi di un periodo particolare della vita del paese che ha coinvolto una intera generazione.

Sullo sfondo gli anni settanta e ottanta: anni confusi, di contestazione, di divisioni, di lotta armata, di guerriglie urbane, ed in primo piano la storia di quattro amici tra cui Romeo, il protagonista, che attraversano quegli anni con le illusioni e le disillusioni che quel periodo la vita gli propone.

Ed ancora luoghi, dalla Calabria a Roma, dalla Grecia fino a Cuba.

Luoghi che il protagonista vive, novello Odisseo, non alla ricerca di una meta ma di una dimensione, di una pace interiore a lungo inseguita tra scelte sbagliate, travagli interiori, amori coinvolgenti e frequentazioni discutibili.

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C’è tutto di quegli anni nel romanzo di Celestino, raccontati senza retorica ma con una visione complessiva di quello che realmente rappresentarono per una intera generazione.

Racconta i giovani, Celestino; giovani, che come il protagonista desideravano evadere dagli spazi ristretti della realtà che vivevano alla ricerca di un sogno.

Un racconto coinvolgente dove prevale l’umanità dei personaggi che l’autore presenta al lettore con tutte le loro paure e fragilità, con le debolezze, con gli errori commessi, con i loro sogni ma anche con la determinazione di guardare al futuro con speranza.

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