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Reggina, Ilari al Dispaccio: “Pellegrino era una garanzia. Per salire in C servono due o tre anni”

di Paolo Ficara –  Al 10 giugno 2024 e quasi due settimane dopo aver battuto il sindaco Falcomatà all’asta per il marchio, le sole note ufficiali della Reggina riguardano le dimissioni di Maurizio Pellegrino da direttore sportivo e l’addio a mister Bruno Trocini. Abbiamo chiesto un commento a tal proposito a Manuele Ilari, penultimo proprietario in pectore della Reggina 1914 poi dichiarata fallita lo scorso marzo. Proprio Pellegrino era stato il dirigente incaricato da Ilari lo scorso luglio, per presentarsi in avanscoperta al Sant’Agata.

“Non ho seguito niente. A mio parere, il quarto posto è stato un grande risultato – ha dichiarato Ilari al Dispaccio – Si sapeva in partenza che il Trapani avrebbe stravinto il campionato”.

A distanza di quasi un anno, proviamo capire qualcosa in più sull’incontro avvenuto in territorio siculo tra Manuele Ilari e i due ex sindaci f.f. Brunetti e Versace: “Non c’era nessuno, era stato un incontro formale. A San Gregorio eravamo presenti solo io e i due sindaci. Cosa abbiano fatto dopo, non lo so. Avevamo opinioni diverse sulla squadra. Parliamoci chiaro, sarebbe stato difficile farsi riammettere in B. Dopodiché, hanno reputato fosse il progetto migliore…”

Sottolineiamo subito come Ballarino non sembri Paperon de’ Paperoni: “Avesse vinto il campionato, si parlerebbe di altro. Comunque, il progetto minimo è di due o tre anni per salire”.

Due o tre anni per salire in C? “Il primo anno, si parte a settembre con le squadre fatte. E va messo in preventivo – sottolinea Manuele Ilari – Anche il Livorno, sono tre anni che non sale”.

Ad Ilari chiediamo anche un commento sul fallimento della Reggina: “Purtroppo hanno sbagliato l’iscrizione, quello è il problema. Altrimenti la Reggina avrebbe disputato il campionato di Serie B, con buone chance di andare in Serie A”.

Infine, chiediamo all’imprenditore romano se si aspetta un calciomercato da primo posto: “Di sicuro non c’è una squadra che spende due milioni come il Trapani. Pellegrino per me era una garanzia, sarà stata una decisione personale”.

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