Non chiamatelo movimento politico. E lo spazio aperto nella serata di venerdì, non chiamatela segreteria politica. Ma c’è ed è un nuovo spazio, al servizio della città. Ha preso ufficialmente il via “Onda Orange”, un nuovo gruppo di lavoro aperto alla cittadinanza reggina, che ha presentato la propria visione e le proprie finalità nella nuova sede di via Crisafi 22/A, in Piazza Orange. L’iniziativa voluta dall’ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Massimo Canale, si fonda sul principio della “restanza”, ovvero sulla scelta consapevole di restare e investire nella propria terra, per generare cambiamento dal basso.
Ad aprire l’incontro è stato l’architetto Danilo Emo, tra i promotori del progetto, che ha raccontato l’origine del collettivo: un gruppo nato nel tempo, dall’incontro di persone con percorsi diversi ma un desiderio comune di responsabilità e impegno civico. “Onda Orange non vuole fare rumore – ha spiegato Emo – ma prendersi la responsabilità di esistere e contribuire a formare una nuova classe dirigente. Dentro ci sono studenti, professionisti, cittadini accomunati da un forte senso di appartenenza e dalla volontà di cambiare le cose.”
Il tema dell’emigrazione giovanile è stato al centro dell’intervento di Sara Bracciorosso, laureata in filosofia contemporanea e attiva nella comunicazione politica. Ha evidenziato i dati allarmanti degli ultimi decenni: solo in Calabria, 162.000 giovani tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato la regione; Reggio Calabria ha perso circa 27.000 giovani in dieci anni. “L’università – ha affermato – deve diventare un motore strategico, dialogando concretamente con il tessuto produttivo locale.”
Michele Rizzo, con oltre 40 anni di esperienza in aziende del settore food & beverage, ha individuato i pilastri su cui poggia il progetto: cultura, lavoro, turismo, legalità e decoro urbano. “Servono percorsi di formazione integrati tra scuola, università e impresa – ha detto – e bisogna dare strumenti concreti ai giovani per diventare imprenditori o lavoratori consapevoli.”
A sottolineare l’importanza dell’impegno civico e della solidarietà è stata Lucia Lipari, avvocata e giornalista, attiva nella tutela dei diritti umani e nella lotta alla mafia. Ha richiamato il pensiero di Stefano Rodotà per invitare tutti a uscire dalla passività: “Non possiamo essere uomini e donne ‘circostanti’. Serve impegno vero, oltre appartenenze e bandiere politiche.”
Il settore turistico è stato analizzato da Domenico Guarna, guida escursionistica e storico, che ha denunciato la scarsa consapevolezza della valenza economica del turismo. Tra le proposte concrete: biglietti integrati per siti d’interesse, strumenti digitali per la fruizione autonoma del territorio, esperienze turistiche coordinate tra Reggio e Messina.
Hanno preso la parola anche alcuni partecipanti. L’avvocato Antonino Polimeni ha puntato sull’innovazione tecnologica come leva per valorizzare i settori turistico e ambientale, immaginando una Reggio capace di diventare “capitale dell’innovazione culturale”.
La docente universitaria Consuelo Nava ha evidenziato come le città si stiano trasformando a prescindere dai cicli politici, ma ha elogiato l’impegno di Massimo Canale – già volto noto della sinistra locale – per la volontà di rilanciare un’azione collettiva nel centrosinistra, aggregando competenze e visioni diverse.
“Onda Orange” si presenta così come un’iniziativa che parte dalle persone, dalle idee e da un metodo condiviso, in controtendenza rispetto a tanti movimenti nati attorno ai nomi. In una città spesso proiettata al passato, questa rete guarda al futuro con un progetto che va oltre le elezioni comunali e punta alla rigenerazione culturale e sociale di Reggio Calabria.
Le conclusioni affidate, ovviamente, proprio all’avvocato Canale: “Non ci nascondiamo, è chiaro che esiste una propensione politica in tutto questo. Ma non sappiamo come tutto evolverà e con quali nomi e quali scenari” ha detto. Da settimane, infatti, il nome di Canale è ritornato fortemente in auge, come possibile candidato a sindaco. Ma Canale insiste, sostenendo che non si tratta di una riedizione di Energia Pulita, la lista con cui si candidò a sindaco nel 2011, ma un laboratorio dove non esiste un vertice, ma solo idee. Un movimento che si muove nell’alveo del centrosinistra e che, quindi, ove vi fossero, potrebbe anche partecipare alle primarie. Lì sì che lo sbocco non potrebbe che essere la strada verso Palazzo San Giorgio.