«Incapace di impegnarsi per il ritorno a Reggio Calabria della prima Bibbia ebraica al mondo stampata a caratteri mobili, il Commentario al Pentateuco di Rashi stampato dall’ebreo reggino Avraham Ben Garton nel 1475; graziato dall’amorevole e materno Ministro degli Interni che nei fatti ha considerato trascurabili le compromissioni del clan Araniti con alcuni esponenti della sua amministrazione facendo però la voce grossa con San Luca, una scelta talmente imbarazzante che lo stesso Piantedosi ha riconosciuto, in un’intervista concessa al reggino Felice Manti in quel di Caivano, partendo proprio dal caso San Luca, che gli scioglimenti non funzionano (ma non se ne poteva accorgere prima, Ministro?); incurante delle tradizioni reggine strettamente legate alla cultura ebraica tanto che lo storico Giuseppe Flavio mette nero su bianco che Reggio è stata fondata da un pronipote di Noè, Aschenaz. Tutto questo all’amministrazione Falcomatà non interessa e non è mai interessato. Espone il sudario pro-Hamas senza spendere una parola per i 251 ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre 2023, 57 dei quali sono ancora detenuti a Gaza e di cui almeno 34 sono morti secondo le autorità israeliane, e senza ricordare ciò che sta passando il popolo di Israele, costretto a difendersi dagli stragisti e circondato da nazioni ostili. È semplicemente inaccettabile. Per di più a pochi giorni dalla manifestazione nazionale pro-Palestina del 7 giugno in Piazza San Giovanni a Roma che sta già spaccando la sinistra, tanto che Calenda e Renzi ne hanno preso le distanze». Lo ha dichiarato il giornalista Klaus Davi commentando la decisione del comune di Reggio Calabria di esporre il lenzuolo bianco pro-Palestina il 24 maggio.
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Klaus Davi: “Sudario pro Hamas a Reggio Calabria? Amministrazione sempre stata nemica degli ebrei”
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