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Concluso il “Corso Office di formazione informatica per medici chirurghi ed odontoiatri con applicazioni di intelligenza artificiale” organizzato dall’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria

Si è concluso con una giornata ricca di eventi il “Corso Office di formazione informatica per medici chirurghi ed odontoiatri con applicazioni di intelligenza artificiale” organizzato dall’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria in sinergia con l’Università degli Studi Mediterranea. Ed è proprio nell’Aula Magna (ex Facoltà di Ingegneria) della stessa Università reggina che i medici-corsisti, dopo la visita al laboratorio ICare diretto dal prof. Giuseppe Araniti, hanno potuto visitare il Parco olografico presente all’interno dell’Ateneo reggino. Si tratta, infatti, di un laboratorio di ricerca multidisciplinare avanzata presso il Dipartimento DIIES della stessa Università il cui gruppo di lavoro conduce, tra l’altro, “attività finalizzate alla sperimentazione di tecnologie innovative a supporto dello sviluppo di servizi di telemedicina”

 

Vorrei innanzitutto ringraziare il dottore Antonino Zema, coordinatore della Commissione Formazione ed aggiornamento dello stesso Ordine – esordisce il dottore Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici – il quale ha avuto un’ottima intuizione ad organizzare questo corso così importante per la formazione di chi opera in Sanità, sempre più protesa verso un futuro che la vede in simbiosi con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. Ringraziamenti che si estendono all’ingegnere Maurizio Campolo ed al dottore Giandomenico Posillipo per la grande disponibilità dimostrata, contribuendo a tal modo all’ottimo svolgimento del corso. D’altronde – continua il Presidente Pasquale Veneziano – l’Ordine dei medici non poteva esimersi dall’organizzare qualcosa, come argomenti riguardanti l’intelligenza artificiale, che giorno dopo giorno, si rivelano di grandissima importanza nella loro applicazione in medicina. Ecco, quindi, la necessità di aggiornare i colleghi sulle possibilità che queste nuove tecnologie possono avere nell’ambito della medicina generale, per la diagnostica radiologica avanzata ed in ambito chirurgico. Mi complimento inoltre con il Dipartimento DIIES dell’Università Mediterranea per il suo laboratorio altamente qualificato ed il parco olografico che dimostrano quanto la nostra Università sia avanti nello studio di queste metodiche innovative applicate alla medicina. 

 

Ma è lo stesso direttore del laboratorio, professore Giuseppe Araniti, a spiegare gli obiettivi di un laboratorio già proiettato nel futuro.

Abbiamo realizzato all’interno del Dipartimento una architettura di rete 5G per avere comunicazioni veloci, propedeutiche per poter testare comunicazioni olografiche che possono avere diversi usi in differenti ambitispiega il Professoree uno di questi è la telemedicina. Il Laboratorio ed il Parco sono stati realizzati grazie ad un fondo regionale che finanziava applicazioni proprio riguardo questo ambito. Attraverso il parco olografico – evidenzia il professore Giuseppe Aranitisi può fare, ad esempio, la telepresenza: il medico può apparire in una determinata posizione, fisicamente, in un altro luogo, sia per effettuare una televisita o teleconsulto o per fare operazioni di ‘mentoring’, cioè di lezioni. Nel senso che potrebbe vedere un ologramma e quindi un organo, ad esempio un cuore o un polmone, ed attraverso tecnologie avanzate proiettare una Tac, magari facendola ruotare, e tutto questo nel corso di un intervento. Ed è proprio questo che stiamo sperimentando all’interno del laboratorio. Produrre, quindi, volumi in 3D che possono essere persone o anche organi con il preciso obiettivo di aiutare i medici durante le varie attività, sia di televisita che di telechirurgia”.

 

Per Maurizio Campolo, responsabile tecnico del laboratorio universitario di Intelligenza Artificiale AI_Lab della Mediterranea, “il classico corso di base per l’informatica (il pacchetto Office) è stato integrato da nozioni di sicurezza informatica con declinazione verso gli uffici, i laboratori e i reparti in cui la raccolta di informazioni può determinare l’appetibilità di agenti esterni. Si è discusso di phishing, social engineering e inganni noti e meno noti con diversi esempi derivanti da elementi oggettivi e reali. I professionisti (sia medici che odontoiatri) hanno partecipato con entusiasmo e con diverse domande, spesso derivanti da dubbi e situazioni reali, rivelando un fondo di verità: le difficoltà in cui opera il personale sanitario dal punto di vista organizzativo/gestionale. Ritengo che il valore aggiunto, quest’anno – ha rimarcato l’ingegnere Maurizio Campolosia stato presentare l’Intelligenza Artificiale come supporto al professionista. Si è scoperto come farsi aiutare nell’implementare forme sintetiche di presentazioni attinenti al mondo sanitario, realizzare immagini con gruppi di elementi e oggetti altrimenti impensabili, accattivanti e liberi da vincoli di copyright. Alcune ore dedicate all’AI non solo come applicazioni (vedi grandi brand) e Università (Reggio Calabria può vantare ben due laboratori Internazionali di ricerca, AI-Lab e NeuroLab diretti dal prof. Carlo Morabito) ma ritagliando una parte del tempo a riconoscere i lati oscuri della disinformazione veicolata in una società Social. Sono particolarmente lieto della partecipazione e dei risultati ottenuti: professionisti incuriositi. E per soddisfare queste curiosità, si è pensato di aggiungere come ulteriore elemento di formazione, la visita al laboratorio iCare diretto dal prof. Giuseppe Araniti. Un’esperienza nel mondo degli Ologrammi e del Digital Twin su base 5G con applicazioni di Telemedicina”.

 

“Si parla tanto di andare sempre più avanti in questo interessante campo della formazione informatica con applicazioni di intelligenza artificiale – aggiunge il dottore Antonino Zema, coordinatore della Commissione Formazione ed aggiornamento dello stesso Ordinee devo dire che questo corso è stato davvero molto importante. Ne faremo sicuramente altri proprio per ricavare il massimo dei benefici applicando tutte queste nuove conoscenze nel campo della sanità. Peraltro, l’intelligenza artificiale sta già rivoluzionando diversi settori in tutto il mondo, compreso quello della medicina”.

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