Il gup di Reggio Calabria Giovanna Sergi ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Stefano Musolino e ha condannato Marco Geria a 10 anni di carcere per il tentato omicidio del boss Giorgio Benestare, detto “Franco”, che si è costituito parte civile. Si è concluso così il primo processo, con il rito abbreviato, sull’incidente in cui il 26 maggio 2021 rimase gravemente ferito l’esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano.
Benestare venne investito nel quartiere Archi da un furgone Fiat Doblò bianco mentre percorreva a piedi via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni. Il mezzo, risultato rubato, fu poi ritrovato incendiato dalla polizia che pochi mesi dopo i fatti arrestò Marco Geria, ritenuto uomo di fiducia del boss Gino Molinetti, e il figlio di quest’ultimo, Emilio Molinetti che è ancora sotto processo con il rito ordinario.
A entrambi la Procura ha contestato il tentato omicidio, il danneggiamento a mezzo incendio e la ricettazione. Prima del processo, Marco Geria ha ammesso di essere stato a bordo del furgone con cui è stato investito Benestare. Per la Dda, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, con l’imputato già condannato ci sarebbe stato Emilio Molinetti.
“L’autista dell’autoveicolo – è scritto nel capo di imputazione – aumentava la velocità una volta individuato il pedone e lo colpiva indirizzando la traiettoria del mezzo contro la vittima designata”.
Scaraventato sul ballatoio di un’abitazione, Benestare ha riportato diverse ferite a causa delle quali ha subito un intervento chirurgico ed è stato a lungo ricoverato in ospedale. Il presunto boss si è costituito parte civile nel processo e il gup Sergi ha disposto, a carico di Geria, il risarcimento dei danni subiti e delle spese legali sostenute. Con la stessa sentenza di primo grado, il giudice ha dichiarato l’imputato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.