“Il Centro di accoglienza S. Anna di Isola Capo Rizzuto ha rappresentato un discutibile unicum giuridico poiché ha svolto ruolo e funzioni che non sarebbero state compatibili con la propria qualifica giuridica”.
Lo afferma la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
“Per come denunciato – dice Orrico – dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, che in loco ha effettuato visita autorizzata, nell’ex Cara hanno avuto luogo non solo prassi che impediscono un sostanziale accesso ad una corretta informativa legale volta a consentire alle persone straniere di avere piena contezza dei loro diritti e della loro condizione giuridica, quanto si è provveduto all’accoglienza di minori stranieri non accompagnati che non potevano essere ospitati.
Sia perché non lo consentiva la configurazione giuridica della struttura sia perché, all’interno di essa, vi è stata la mancata attivazione dei servizi specifici previsti per questa categoria di persone come strutture di accoglienza a loro dedicate, rispetto della normativa in termini di accoglienza e di asilo ed un corretto svolgimento delle procedure di nomina del tutore che non può essere provvisorio. Tutte circostanze che hanno determinato il sostanziale e informale trattenimento illegittimo degli stessi.
Adesso – prosegue la nota – che il famigerato Decreto Cutro 2 è stato approvato a colpi di maggioranza in Parlamento e che i migranti over 16 potranno essere trattenuti nei Centri di accoglienza per adulti le condizioni dei minori stranieri ospitati peggioreranno inevitabilmente in tutto il Paese.
Ecco perché – conclude Anna Laura Orrico – ho presentato una interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi per verificare, soprattutto alla luce dei nuovi provvedimenti normativi, il rispetto dei diritti umani e delle normative internazionali in tema di accoglienza e tutela dei migranti presso il Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto e, in particolare, se il trattamento riservato ai minori stranieri non accompagnati risponda al rispetto della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”.