Il naufragio dei migranti a Cutro “ha coinvolto la commozione intera del nostro Paese” ma ora “il cordoglio deve tradursi in scelte concrete e operative da parte di tutti: dell’Italia per la sua parte, dell’Unione europea e di tutti i Paesi che ne fanno parte”. Sergio Mattarella nei giorni scorsi aveva reso omaggio alle vittime della tragedia avvenuta sulle coste della Calabria e oggi ha lanciato il suo appello intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Universita’ degli studi della Basilicata.
“Questa e’ la risposta vera da dare a quello che e’ avvenuto”, ha insistito – tra gli applausi dei docenti e degli studenti – nelle ore in cui il governo annunciava che giovedi’ prossimo il Consiglio dei ministri si terra’ proprio a Cutro. Il Presidente della Repubblica ha anche riportato alla mente le immagini degli afgani che due anni fa, dopo il ritorno al potere dei talebani, presero d’assalto l’aeroporto di Kabul implorando un passaggio aereo per mettersi in salvo e “quanto il nostro Paese ha fatto per portare in Italia tutti i cittadini afgani che avevano collaborato con la nostra missione.
Non abbiamo lasciato nessuno – ha sottolineato – li abbiamo accolti tutti”. Quelle scene di disperazione, ha aggiunto, “ci fanno comprendere perche’ intere famiglie, persone che non vedono un futuro, cercano di lasciare – con sofferenza come sempre avviene – la propria terra per cercare un avvenire altrove, una possibilita’ di un futuro altrove”.
E rispondendo all’attivista Pega Moshir Pour, il Capo dello Stato ha poi scandito parole di condanna nei confronti del regime che governa l’Iran, “che soffoca i propri figli”, ha ricordato come “in qualunque comunita’, la liberta’ non e’ effettiva se non e’ appannaggio di tutti” e che “il mondo intero e’ sempre piu’ una comunita’ raccolta, senza distanza effettiva, interconnessa, dentro la quale la mancanza di liberta’ in un luogo colpisce tutti ovunque”.