“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Strage di migranti a Cutro, l’Arci: “Sdegno per chi in questi anni ha criminalizzato l’immigrazione”

“Ancora morti. Ancora vittime del cinismo dei governi che, senza alcuna vergogna, continuano ad impegnarsi per impedire alle persone di mettersi in salvo, anziché provare a salvarle e a sottrarle ai rischi connessi alle fughe via mare, all’attraversamento delle frontiere con mezzi fatiscenti e totalmente inadatti.

Il pensiero e il cordoglio dell’ARCI nazionale e di ARCI Calabria va innanzitutto alle vittime e alle loro famiglie.

Esprimiamo invece tutto lo sdegno e la rabbia per chi in questi anni si è solo occupato di criminalizzare l’immigrazione e chi opera per salvare le persone che attraversano il mare per fuggire da guerre e persecuzioni.

Se ci fosse stato il modo per queste persone di rivolgersi ai governi per attraversare le frontiere non si sarebbero rivolti a chi organizza questi viaggi pericolosi. Se avessero potuto avere un visto e prendere un aereo non sarebbero morte. Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo, forse si sarebbero potute salvare.

Gli scafisti, categoria prodotta direttamente per interessi elettorali da governi e partiti xenofobi, non potrebbero fare affari se i governi, a partire dal nostro, non mettessero direttamente la vita di migliaia di persone nelle loro mani, con atti legislativi e con scelte politiche come l’ultimo decreto anti ONG.

Qualcuno prima o poi chiederà conto di quanti lucrano elettoralmente sull’immigrazione, criminalizzandola, causando in questo modo le tragedie alle quali siamo costretti ad assistere”. Lo afferma una nota congiunta di Arci Nazionale e Arci Calabria.

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