Nella Giornata internazionale della donna – dichiara Salvatore Martilotti – vogliamo contribuire a mettere al centro dell’attenzione la storia, la cultura, la tradizione, il lavoro, di uomini (i marinari) e, soprattutto, il ruolo e la centralità della donna (a’ patruna) nella gestione delle tante micro-imprese a conduzione famigliare della flotta da pesca, in particolare quella artigianale, capace di auto-regolamentarsi con l’utilizzo degli attrezzi da pesca compatibili per le specie ittiche delle varie stagioni dell’anno. Una pesca responsabile compatibile con l’ambiente, ma anche un rapporto di lavoro più garantista dei CCNL attuali, con contratti semestrali e con l’anticipo del “fondo perduto” (l’indennità di fine rapporto più altri) con la regia, non degli uomini, ma delle donne, con la “patruna” pronta a liquidare “la parte” al numeroso equipaggio nella completa approvazione di tutti. Per il contributo determinante delle donne a Schiavonea il mare e la pesca sono diventati un vero miracolo che lascia un sapore unico nel cuore. In questo Borgo marinaro dove si respira aria di “musdea”, ci sono storie di uomini e donne di mare fuori dal tempo che, quasi, sembrano non lasciare scampo. Luoghi e storie che il tempo e gli errori dell’uomo hanno trasformato in simboli che a vederli sono un colpo al cuore. Tuttavia, per il ruolo insostituibile delle donne, rappresentano la storicità dell’attività di pesca e del legame profondo con il mare dell’allora “Torre del Cupo”, oggi Schiavonea. Con l’uomo in mare e la moglie a terra, le donne hanno contribuito, in particolare nei tre decenni successivi al secondo dopo guerra, alla gestione della micro-impresa di pesca, alla valorizzazione della famiglia cattolica, del lavoro, della storia e della rilevanza economico-sociale di questo importante settore economico della nostra Comunità costiera. Tuttavia, alla data odierna registriamo poca attenzione – continua Salvatore Martilotti – per valorizzare il ruolo delle donne nella storia della pesca locale, ma anche mancanza di azioni a sostegno per tutelare una storia nobile che grazie al ruolo insostituibile della “patruna” al tempo delle lampare, delle sarde, delle alici, delle costardelle e, in particolare, della rosa marina (sardella) la marineria di Schiavonea è diventata uno dei simboli più rappresentativi del settore della pesca in Calabria. Oggi abbiamo il dovere di tutelare la storia e l’identità di questa marineria con numeri non trascurabili per l’occupazione e del valore del prodotto ittico sbarcato, ma in declino se facciamo i conti in tasca alle tante micro-imprese a conduzione famigliare. Dobbiamo rassegnarci al declino della nostra Comunità costiera? Noi pensiamo che ancora con la centralità del ruolo della donna nella gestione della micro-impresa di pesca esistono ampi margini per assicurare un futuro al settore pesca e all’intera economia ittica, ma insieme a competenza e professionalità non è più rinviabile il sostegno della Regione e la guida del Comune di Corigliano Rossano. E allora per traghettare la pesca fuori dalla crisi e arginare il tracollo dei livelli occupazionali, – conclude Salvatore Martilotti – incominciamo ad utilizzare l’opportunità del dibattito in corso per la redazione del Piano regolatore del Porto, ma anche attenzionare gli strumenti del FEAMPA ed, in particolare, a governare da parte del Comune il “GAL Pesca dello Ionio” da protagonista con forte attenzione, impegno e progettualità. Infatti, il passaggio dalla crisi al futuro con la centralità del ruolo della “donna di mare” passa proprio dall’avvio di un nuovo modello di sviluppo.
Comitato Pescatori Calabria: “La centralità delle donne (a’ patruna) come testimonianza del legame con il mare del borgo marinaro di Schiavonea”
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