“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Tre milioni e mezzo di uccelli osservati durante l’Eurobirdwatch: tra questi, 62 spatole al Lago di Tarsia

Tre milioni e mezzo di uccelli osservati e identificati, nel weekend del 30 settembre e 1 ottobre, in occasione dell’Eurobirdwatch, l’evento europeo più importante dedicato al birdwatching cui hanno partecipato oltre 15mila persone in 34 Paesi dell’Europa e dei Paesi dell’Asia centrale. Lo rende noto la Lipu, che ha organizzato nel nostro Paese oltre 50 appuntamenti cui sono accorse migliaia di persone.

Tra i quasi 24mila uccelli osservati in Italia, contati e divisi per specie, non sono mancate le rarità o rilevanti osservazioni ornitologiche, come le 136 spatole di cui 62 al Lago di Tarsia (Cosenza) 55 in Sicilia e in altre zone del paese, gli otto esemplari di gambecchio nano (in Sicilia al Biviere di Gela, alle Saline di Priolo e, nel Lazio, all’Oasi Lipu Castel di Guido), un raro esemplare di lui verde nell’Oasi Lipu Cave di Gaggio, in provincia di Venezia e un albastrello. Nel complesso, le specie più viste sono state l’airone guardabuoi, il germano reale e lo storno.

“Stiamo vivendo un periodo difficile per l’ambiente e la fauna selvatica – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – nel quale i cambiamenti climatici cambiano le abitudini migratorie degli uccelli e lo stato dei luoghi dove sostano durante il viaggio, minacciandone la sopravvivenza. E una manifestazione così bella e importante come l’Eurobirdwatch serve anche a sottolineare la necessità di politiche e azioni per la natura. In questo senso non possiamo che auspicare una rapida approvazione della legge europea della Restoration law, con i previsti ripristini degli ambienti naturali, e la piena attuazione delle strategie europea e italiana per la biodiversità”.

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