“Conosciuto da tutti come il punto di riferimento del comprensorio Esaro-Pollino e di tutta l’area nord della provincia di Cosenza; facile immaginarne il bacino di utenza – si legge in una nota diramata dal Nursind. Distintosi nel tempo per servizi di eccellenza, quali la telecardiologia, tanto da meritarsi la medaglia d’oro dalla Società Italiana di Telecardiologia durante il Congresso Internazionale di Bologna del 2022. Oppure si pensi alle avanguardie del servizio di Radiologia ed ancora, un Pronto Soccorso attivo h24, il servizio di Emodinamica, ed ancora, l’Unità Operativa di Ostetricia, la Rianimazione – ad oggi, questi ultimi, sempre più una rarità per gli ospedali di periferia – la Pneumologia, la Medicina, si potrebbero elencare all’infinito le qualità di questa struttura; bastino le cronache quotidiane. Un ulteriore aspetto da sottolineare, è l’attivissima rete associazionistica a supporto dell’utenza e a sostegno dei pazienti ricoverati.
Nel corso degli ultimi anni, nomen omen, tanto si è fatto per rendere l’ospedale “Ferrari” di Castrovillari, una “macchina da competizione”: nuove strutture, nuove sale operatorie; di recente, solo dopo martellanti proteste, l’arrivo dei medici cubani.
Ma cosa bisogna fare per poter andare oltre? Come si può far capire al mondo politico, alle direzioni generali delle aziende sanitarie, ma anche all’immaginario comune che, all’interno delle strutture, a portare avanti i servizi, ad attuare le prescrizioni, a sostegno dei pazienti, ci sono e ci saranno sempre una schiera di professionisti della Sanità di cui ne sono la colonna portante. Senza Infermieri, Ostetriche, Operatori Socio Sanitari, Tecnici, Fisioterapisti ed altre figure del comparto, i tanto sbandierati servizi di eccellenza sarebbero soltanto dei contenitori vuoti.
La verità è che oggi si assiste ad una gravissima carenza di personale sanitario all’interno dell’ospedale di Castrovillari. Quei pochi in prima linea nelle unità operative riescono con grande sacrificio a coprire i turni. Si pensi a realtà quali la Pneumologia, lo stesso laboratorio analisi, oppure la Cardiologia, fra salti di riposo, difficoltà a programmare le ferie, trasferimenti stagionali di unità in altri reparti, turnazioni con un solo operatore a fronte di posti letto saturi, il personale opera ai limiti dell’umano, spinto da un forte senso di abnegazione e di umanità. Ma, come ormai noto e dimostrato dalla letteratura scientifica, questo stato di cose rappresenta un pericolo sia per l’operatore, sia per il paziente. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Ci si domanda se la dirigenza dell’Azienda Sanitaria sia al corrente di questa situazione; se ha verificato che vi sia corrispondenza nel rapporto fra personale e posti letto, soprattutto se questi siano veramente quelli dichiarati. Ci piacerebbe pensare che, a seguito delle ultime stabilizzazioni, vi sia una razionalizzazione del personale impiegato per il Covid, in servizi ormai non più utilizzati, e che questo venga impiegato per potenziare le Unità Operative in affanno.
Giunge al Nursind – conclude la nota – l’urlo degli operatori sanitari affinché si faccia portavoce di questo problema, in quanto loro stessi, viste le condizioni, non riescono neanche a poter esercitare il diritto di sciopero, per non interrompere la continuità dei servizi alla cittadinanza. Alla luce di tutto ciò il Nursind è pronto ad attivare tutte quelle iniziative che possano aprire il dialogo con l’azienda e che possano contribuire all’immediata risoluzione del problema”.