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Città unica, i capigruppo di maggioranza a Palazzo dei Bruzi: “Occhiuto vuole decidere da solo, scritta una brutta pagina di politica regionale”

“Ieri è stata scritta una brutta pagina di politica regionale. La dichiarazione del presidente Occhiuto, resa ieri a Reggio Calabria, sulla modalità di procedere alla fusione tra i comuni calabresi è molto grave”.

Così scrivono in una nota congiunta i capigruppo di Palazzo dei Bruzi Francesco Alimena (PD), Ivan Commodaro (Franz Caruso Sindaco), Raffaele Fuorivia (PSI), Francesco Gigliotti (De Cicco Sindaco), Daniela Puzzo (Cosenza Libera) e Domenico Frammartino ( Misto).

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“L’on. Roberto Occhiuto da una parte tenta goffamente di tirarsi fuori da ogni responsabilità difronte alla proposta di legge che la maggioranza di governo regionale ha presentato per la città unica della area urbana cosentina – prosegue la nota – dall’altra incoraggia espressamente il consiglio regionale ad andare avanti su una linea che esclude dal procedimento di fusione i consigli comunali oltre che, di fatto depotenzia lo stesso referendum popolare, dal momento che lo vuole solo consultivo. Insomma, un modo per richiamare a sé ‘pieni poteri’ e decidere solo lui il destino delle comunità calabresi. Tutto ciò, oltretutto, pensa di poterlo fare senza adempiere agli obblighi propri della regione, sia perché non ha programmato e deliberato alcun riordino territoriale regionale per definire gli ambiti ottimali e le aree potenzialmente aggregabili per omogeneità e per affinità e sia perché si pensa che ogni processo di fusione debba essere imposto ai territori e a costo zero per la regione. Non è poi ipotizzabile che il presidente Occhiuto non sia consapevole del fatto che questa modalità autoritaria ed unilaterale contrasta con la ratio dell’ Art 133 della Costituzione repubblicana che, quella sì, addirittura scritta settantacinque anni addietro, sollecita e ordina il coinvolgimento delle popolazioni e lo spirito di cooperazione istituzionale nel senso della adesione e condivisione del processo di fusione. Non è trascurabile, inoltre, il fatto che mentre il consiglio regionale ha insediato il consiglio delle Autonomie Locali affinché i comuni si potessero pronunciarsi su provvedimenti legislativi che riguardano temi di esclusiva competenza regionale, sui provvedimenti di fusione, invece, gli stessi comuni dovrebbero essere esclusi dalla decisione che riguarda la loro stessa esistenza. Ancora più grave è la volontà di imporre la fusione, in maniera burocratica senza entrare nel merito delle difficoltà finanziarie, tra Cosenza, Rende e Castrolibero. La condizione di dissesto in cui versa il comune di Cosenza oltre a costituire un limite giuridico ad un processo di fusione che inevitabilmente aggraverebbe il nuovo ente del debito pregresso, imporrebbe cautela a procedere con processi impositivi da parte della regione.
Per quanto ci riguarda, come capigruppo di maggioranza a palazzo dei Bruzi, solleciteremo ogni iniziativa sul terreno istituzionale oltre che a livello extragiudiziale per impedire che una mostruosità legislativa come quella proposta dalla Regione possa essere attuata”.

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