“Avevamo previsto di organizzare un dibattito sulla città unica nel mese di maggio ma abbiamo preferito rinviarlo a dopo le elezioni europee per evitare strumentalizzazioni.
Riteniamo tuttavia importante che i partiti e i movimenti, sia quelli favorevoli che quelli contrari, parlino di questo tema anche nel corso della campagna elettorale.
C’è da discutere di Rende, che per molti aspetti rappresenta il tessuto sociale più rilevante, purtroppo commissariata per mafia da un anno e priva di una vera governance politica.
C’è da discutere del centro storico di Cosenza che rimane una grande risorsa non sfruttata e c’è da leggere la mutazione sociale e antropologica che si registra nell’area urbana .
Come associazione culturale riteniamo che gli spazi politici siano liberi e dovranno essere occupati sul piano strettamente politico.
Nazione Futura è ovviamente a favore della città unica in una visione che, però, richiede una profonda analisi sui destini della città: quale sarà l’area industriale? Che ne sarà del centro storico di Cosenza e della zona sud? Quali possibilità potremo avere di dislocare, ad esempio, una facoltà umanistica nella città antica per assistere a un processo di recupero?
Sono domande che richiedono risposte complessive senza limitarsi a definire candidature o primogeniture”.
Lo dichiara il coordinatore del circolo territoriale di Cosenza, Vincenzo Campanella.