“Le parole di Padre Rocco Predoti, pronunciate durante l’omelia di domenica sera nella parrocchia del Sacro Cuore a Lido, toccano in maniera diretta la coscienza della comunità che si mette in ascolto, al di là della fede. Con lucidità, Padre Rocco ha descritto un disagio che non è più possibile ignorare: quello di tanti giovani che vivono situazioni di abbandono, disorientamento e solitudine, e che manifestano la marginalità interiore con eccessi ben visibili. La sua non è stata una semplice denuncia, ma un accorato appello alla città a non voltarsi dall’altra parte.
La realtà che ci viene mostrata – fatta di minori in stato di alterazione, di gruppi che occupano gli spazi pubblici con atteggiamenti sopra le righe, di un diffuso senso di smarrimento generazionale – è nota a chi, come le Forze dell’Ordine, opera quotidianamente in prima linea. A loro va il nostro ringraziamento per l’impegno straordinario con cui, spesso in solitudine, cercano di mantenere equilibrio e sicurezza in contesti difficili.
Tuttavia, è evidente che non bastano i controlli, non bastano le sanzioni, non bastano le ordinanze. Non si tratta solo di un problema di ordine pubblico, ma di una questione più profonda e strutturale: il disagio giovanile, i vuoti educativi, l’assenza di prospettive, il senso di esclusione. Di fronte a tutto questo, nessuno può restare indifferente. Serve un’assunzione corale di responsabilità.
Come sindaco, come cittadino, come padre, sento il dovere morale di raccogliere e rilanciare l’appello di Padre Rocco. Nel pomeriggio ho già avuto modo di confrontarmi con lui telefonicamente e, a breve, ci incontreremo insieme al Questore per definire un percorso concreto. Come amministrazione, intensificheremo i controlli sui locali che vendono alcolici ai minori e potenzieremo la presenza della Polizia Municipale sul lungomare e in tutte le aree sensibili della città. Ma sappiamo bene che da soli non possiamo farcela.
Raccolgo dunque con convinzione la proposta avanzata dal segretario nazionale Fsp Polizia di Stato, Giuseppe Brugnano: avvieremo un tavolo di confronto pubblico sul disagio giovanile e sul degrado sociale, coinvolgendo famiglie, scuole, parrocchie, associazioni, Forze dell’Ordine, operatori culturali e sanitari, centri sportivi, comitati di quartiere. Perché solo costruendo una rete coesa e solidale potremo affrontare in modo strutturale una realtà che rischia di andare fuori controllo.
Dobbiamo tornare a prenderci cura gli uni degli altri, a partire dai più giovani. Dare loro strumenti, alternative, luoghi in cui esprimersi, ascolto vero. Riportarli al centro della nostra azione, prima ancora che come destinatari di regole, come portatori di bisogni, domande, speranze.
Catanzaro deve essere una città che non rinuncia a educare, ad accompagnare, a proteggere. Una città che non si limita a reprimere, ma che investe in cultura, sport, socialità, prevenzione. Una città che, davanti a un appello così forte e limpido, non si gira dall’altra parte, ma si mette in cammino. Sono certo che la nostra città saprà essere al fianco delle istituzioni”.
Così il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.